Di seguito tutti gli interventi pubblicati all'interno del sito, disposti in ordine cronologico.
In un paese normale, una società con 260 milioni di euro di passivo, dovrebbe portare i libri in Tribunale. Invece alla Regione Puglia si fa festa e la Sanità imbarca non già i precari o i dipendenti delle CCR ancora in mobilità che costerebbero meno, ma nuove società ad intero capitale regionale. Accade in questi giorni a Foggia con “Sanitaservice S.r.l.”, creatura dei locali Vendoliniani, società che ha cancellato cooperative storiche per procedere ad assunzioni dirette “per prestare un servizio migliore ed efficiente”. A parte l’opinabilità della cosa ci chiediamo quanto costerà alla Regione, tenuto conto che non si riesce più a tener il conto delle tante delibere prodotte con periodicità sull’argomento.
Ufficio Stampa 03/10/2008
Come avevamo immaginato una decina di altri imprenditori hanno deciso di entrare nel capitale della Cai per rilevare l’Alitalia. E come avevamo già temuto la possibilità di una compagnia aerea regionale, stante anche i negativi precedenti, è naufragata prima di nascere per il “niet” di Vendola e Loizzo. Dai due Amministratori Regionali, pur tuttavia, ci saremmo attesi qualche sollecitazione nei confronti dei nostri imprenditori. Credo proprio – e in questo senso invito il Presidente De Bartolomeo – che con una presenza di 60/70 milioni di euro (5% dell’intero capitale sociale di Cai) la Puglia potrebbe avere voce per le future scelte strategiche della nuova compagnia di bandiera. Sarebbero anche testimonianza della lungimiranza dei nostri imprenditori che non si limitano ad imprecare solo contro la sorte per averli fatti nascere al Sud.
Mimmo Magistro - 03.10.08
Che il Governatore Vendola pensi sempre in grande è noto. Ormai è una star della televisione più di Alba Parietti. Da amico, però, gli vorrei consigliare di dedicarsi anche ai fatti terreni del suo Ente. Saprebbe che il personale regionale in servizio presso l’ex CIAPI di Bari convive da mesi con i topi. Gli avvisi sulle trappole – anche nei pressi del foglio di presenza – di cui abbonda la struttura, non hanno evitato questa mattina ad una dipendente di trovare un ospite indesiderato all’interno della propria scrivania. Nella zona archivi ci sarebbe una produzione vasta di ratti, già segnalata ai vertici regionali dal sindacato UIL che ha avanzato una formale protesta. Peraltro, anche se munito di certificazione dei Vigili del Fuoco, da qualche giorno è in trasferimento l’Ufficio Archivio, dipendenti compresi, presso la sede centrale del lungomare. Se appare comprensivo trasferire in un sottoscala i “faldoni”, non si comprende bene come possono trasferirsi i dipendenti, peraltro, tutti abbastanza giovani da dover iniziare a pensare di finire “sottoterra !” Insomma, anziché organizzare altrove convegni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sarebbe il caso che la Regione Puglia metta in sicurezza le sue sedi.
Ufficio Stampa PSDI
Il Segretario Nazionale del PSDI, Mimmo Magistro ha chiesto l’intervento del Ministro per l’Università, Mariastella Gelmini, perché verifichi se corrisponde al vero la notizia circa la decisione della Facoltà di Architettura di Bari di limitare a soli 144 studenti all’anno l’accesso alla seduta di laurea. Un paradosso che diviene difficile da immaginare e che da solo basterebbe per mandare a casa un po’ di “baroni” che, evidentemente, vivono in un altro mondo e che rischiano di far morire una facoltà che – per quello che è dato sapere – è già di per se difficile per l’eccessiva severità (solo uno studente, negli ultimi anni è riuscito a laurearsi in corso) di alcuni docenti. Non riuscire a far laureare i 400 iscritti all’ultimo anno di corso, come la logica, prima che il diritto vorrebbe , sarebbe un assurdo giuridico.
Ufficio Stampa PSDI
lettera al direttore de "La Gazzetta del Mezzogiorno"
Caro Direttore,
su “La Gazzetta del Mezzogiorno” di stamani nella pagina “lettere e commenti”, appaiono le firme di tre prestigiosi ex dirigenti regionali: il Dott. Giovanni Custodero, il Prof. Luigi Ferrara Mirenzi ed il Prof. Pasquale Donvito, che pubblicano alcune riflessioni su temi di attualità, comunque inerenti i problemi del Sud e del federalismo. Consentimi di esprimere gioia per la loro lucida esposizione e rabbia perché la Regione Puglia non senta la sensibilità di utilizzare risorse professionali di cosi alto livello. Fatto questo, per me, doveroso omaggio, devo dire che i loro interventi sul federalismo ed in particolare sull’etica, sul Sud e sulle infrastrutture, dovrebbero imporre risposte che certamente non verranno , come non sono venute in precedenza, da parte di chi vive, invece, la politica come teatro o spot elettorale. Tornando al federalismo, è indubbio, che ora si può di discutere non più su una bozza, ma su una piattaforma più reale che tiene conto degli impegni che – soprattutto Calderoli – ha assunto nel suo giro nelle regioni italiane. Gli “sfigati”, che sono i rappresentanti di quelle forze politiche attualmente assenti in Parlamento (PSDI, PS, RC, Comunisti Italiani, SD, Verdi e PLI), su iniziativa di Riccardo Nencini si sono già riuniti a Roma nei giorni scorsi per dar vita ad un “Comitato per la Democrazia” il cui compito è quello di evitare che – tra l’altro – su un tema importante come quello del federalismo fiscale siano in due, al massimo in tre a decidere per tutti gli italiani. Nello specifico, è pacifico che, qualora fosse stato garantito alla Sicilia di incamerare l’accise sul petrolio , si sarebbero aperte centinaia di rivendicazioni regionali ed all’interno delle stesse regioni e la stessa Puglia - a buon diritto – avrebbe potuto rivendicare una compensazione sull’energia elettrica prodotta, doppia rispetto alle proprie esigenze. A sua volta avrebbe dovuto risarcire Basilicata ed Irpinia dell’acqua sottratta per i propri fabbisogni. E’ evidente che, quella che sarebbe venuta fuori, sarebbe stata una vera e propria “Torre di Babele” fatta di tante rivendicazioni e poca solidarietà. Analogamente, se non vogliamo essere cancellati dal novero delle società sviluppate, appare del tutto chiaro che le aziende dovrebbero essere tassate dove producono reddito, non dove hanno le sedi legali, con una rivincita postuma dei nostri vecchi meridionalisti come Vittore Fiore, Mario Dilio e Michele Digiesi, i quali trent’ anni fa, insistevano sull’esigenza che le imprese al Sud, oltre alle fabbriche, insediassero le sedi legali con direzioni generali, uffici acquisti, uffici pubblicità , ecc.. All’epoca, si levava alta la protesta dei nostri laureati che erano costretti ad emigrare per potersi sottrarre all’umiliazione di un lavoro non coerente col proprio titolo di studio e le proprie capacità intellettuali. Ora, quella battaglia meridionalista – diventata tutta economica – si comprende meglio, ma è rimasta irrisolta perché l’imprenditoria pugliese è solo in parte indigena. I più grossi insediamenti (anche come tasso d’inquinamento) sfruttano solo la nostra forza lavoro e portano al Nord i redditi aziendali e del loro management. I turni elettorali della prossima primavera impongono decisioni rapide e coraggiose per non essere influenzate dalle posizioni strumentali che, tutti i partiti, assumono quando ci si avvicina alle urne. Sotto questo aspetto condivido quello che, lucidamente, ha scritto nei giorni scorsi Francesco Boccia (con quel suo pragmatismo sarebbe stato più utile alla Puglia delle belle poesie di Vendola): “Se la Costituzione del ’48 porta le firme di De Gasperi, Saragat, Terracini non vorrei lasciare ai miei figli un’eredità con la firma di Berlusconi e Calderoli. C’è un limite alla storia”. A Berlusconi e Calderoli, in verità, io aggiungerei Veltroni, grande regista (non so quanto ingenuamente) della vittoria del Cavaliere anche nel sostenere leggi elettorali liberticide ed antidemocratiche.
Mimmo Magistro
SEGRETARIO NAZIONALE PSDI
IMPORTANTE
Cari compagni, ho il piacere di informarVi che la Corte di Cassazione, a sezioni unite, ha dichiarato inammissibile il ricorso del Dott. Renato D’Andria. Di questo importante successo, consentitemi di ringraziare l’Avv. Giovanni Carta, per la professionalità profusa.
Certo di averVi fatto cosa gradita, invio fraterni saluti.
Mimmo Magistro

Hanno inviato sms di felicitazioni anche i compagni Nino Gennaro (Catania) e Francesco Longo (Martina Franca)
Caro Magistro,
al mio rientro dall'estero, apprendo con estremo piacere la notizia del rigetto del ricorso D'Andria. Finalmente!
Mi congratulo con te, con la Direzione del Partito e con l'Avv.Carta per il successo perseguito tenacemente e conseguito brillantemente, che conferma senza ormai ombra di dubbio la piena legittimità di tutti gli organi e di tutte le istanze del Partito. La ritrovata serenità sarà foriera, io credo,di un nuovo successo della Socialdemocrazia nel nostro Paese.
Ti saluto fraternamente.
Ilio Moretti - Segretario della Federazione aretina del PSDI
Caro Segretario,
ringrazio della comunicazione e mi complimento vivamente.
Francesco Bassi - Parma
Sembra che si possa scrivere: finalmente e' finita la querelle d'Andria! ma quanta amarezza lascia nell'animo dei molti Socialdemocratici che avevano sperato nel risveglio della vera e onesta politica. L'Italia e l'Europa ne hanno bisogno e per renderla viva necessita il superamento delle divisioni, causate da egoismo, opportunismo, qualunquismo e populismo. E' giunto il momento di analizzare,elaborare e predisporre tutte le iniziative su problematiche da troppo tempo disattese. Oramai le decisoni devono essere prese tenendo conto delle esigenze territoriali che se appaiono identiche, sono invece molto dissimili e quindi adeguare le scelte alle esigenze dei cittadini. Tenendo presente che e' indispensabile una linea guida nazionale che scoraggi gli appetiti opportunistici di alcuni spesso folgorati da paradisi illusori. La politica seriamente interpretata deve rappresentare la capacità di ognuno di noi a sacrificare un pò del nostro tempo libero al servizio della gente e non certamente per la ricerca costante di clientele e privilegi. Ognuno di noi deve essere consapevole che le difficoltà sono IMMANI nell'attuale panorama politico e che la ricerca di partners diviene sempre più sospetta. Possediamo un patrimonio ideologico da difendere, convinti che la crisi dell'area socialista sia lunga ma temporanea e che i problemi dei ceti meno abbienti sono stati da sempre il nostro pane quotidiano. Cerchiamo di rinsaldare le fila con costante solidarietà e l'amicizia che ci lega dopo tanti decenni di convivenza. Non facciamoci prendere dalla frenesia delle vicine elezioni Europee, ma lavoriamo insieme per ripristinare le nostre presenze nelle piccole comunità, dove abbiamo più possibilità per fare emergere compagni onesti e preparati, stimati e liberamente votati dai cittadini. Non mi dilungo, ci sarebbe tanto da dire. Inoltre esorto tutti i compagni telematicamente connessi di leggere gli interventi, ma in particolare di intervenire, criticare, proporre. Solo questo è il mezzo per essere costantemente in contatto.
Ciro Tinè 11.10.08
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