Di seguito tutti gli interventi pubblicati all'interno del sito, disposti in ordine cronologico.
Di seguito la pubblichiamo:
PIETA’ PER I REDUCI
"E’ tornato il pentapartito. Anzi, il quadripartito anti DC. Il 26 giugno i segretari di P.R.I., P.L.I., P.S.I. e S.I. (un P.S.D.I. privato di due consonanti) hanno discusso “sul nuovo ruolo dei loro partiti”, pianificando “una intresa politico-programmatica entro il mese di settembre”. Crisi di governo? Verifiche? Rimpasti? Tutto è possibile, se l’unione fa la forza. Peccato che la forza si sia esaurita quando i leaders erano La Malfa (Ugo), Malagodi, Saragat, Craxi (Bettino). Non Francesco Nucara, De Luca, Zavettieri, Caldoro. La domanda è: fanno più pietà o tenerezza?"
Risposta del Segretario Nazionale, Mimmo Magistro al Direttore Responsabile di “Panorama”, Maurizio Belpietro:
Illustre Direttore, mi riferisco alla nota apparsa sul settimanale da Lei diretto, del 10/07, pag. 36, dal titolo “Pietà per i reduci”.
Il PSDI - partito fondato da Saragat – non ha mai partecipato all’incontro del 26 giugno a cui era presente, evidentemente, una delle tante sigle “spurie” che si riferiscono alla socialdemocrazia o al socialismo ma che nulla hanno a che fare con il PSDI.
I socialdemocratici sono attivamente presenti, in Italia con rappresentanze a livello regionale, provinciale e comunale (l’ on. Giorgio Carta, eletto alla Camera nel 2006 non si è ripresentato) nell’agone politico non da reduci ma come “marines” che - ancora in trincea – cercano di salvarsi dalla morsa del PD che ha cercato di “mangiarsi” il mondo socialista . Un mondo socialista (Segretari Craxi e Cariglia) che nel 1992 aprì le porte dell’Internazionale Socialista e del P.S.E. al P.D.S.. Un errore fatale – purtroppo per noi – che sdoganò gli ex comunisti che potettero fregiarsi di quella patente di democrazia che poi ha loro aperto le porte dell’occidente.
Vorremmo che più spesso Giornali come il Suo – visto che i libri scolastici lo omettono - ricordassero i meriti e la lungimiranza di Giuseppe Saragat. Senza la sua scelta nel 1948 di schierarsi con De Gasperi e contro Togliatti probabilmente il corso della storia dell’Italia sarebbe stato un altro e saremmo finiti sotto l’influenza sovietica, come Jugoslavia, Romania, Albania, ecc.. Abbiamo il gusto della politica, anche minoritaria, chiediamo rispetto per il passato ma anche per il presente.
Sino a che – caro Direttore - la nuova classe politica sarà formata da certi personaggi che si ergono a moralizzatori, anche i “reduci” possono continuare a combattere battaglie giuste.
Da collega giornalista, prima ancora che da Segretario Nazionale del PSDI (eletto dal Congresso ad ottobre 2007), Le sarei grato se pubblicasse questa nota.
Cordialità.
Mimmo Magistro