Di seguito tutti gli interventi pubblicati all'interno del sito, disposti in ordine cronologico.
Ai componenti la Segreteria Nazionale del PSDI
Cari compagni,
la Segreteria Nazionale è convocata per le ore 12.00 di mercoledì 23 aprile p.v. – in Roma - presso la sede del Partito – sita alla Piazza del Popolo, 18 per l’esame del seguente O.d.g.:
1)Elezioni politiche ed amministrative. Determinazioni;
2)provvedimenti relativi al 5 per mille dell ’IRPEF;
3)tesseramento 2008;
4)varie ed eventuali.
In attesa di incontrarVi, invio cordiali saluti.
Roma, li 15.04.2008
f.to Mimmo Magistro
NO ! COSI’ NON VA
Le luci della ribalta si erano tragicamente spente per la sinistra rissosa ed inconcludente, per riaccendersi su 2 gravi fatti di cronaca, che alcune forze politiche, sempre le stesse, amplificano a dismisura addossando colpe ai soliti altri e non valutando la pressante presenza delle organizzazioni umanitarie ed ecclesiali che non permettono provvedimenti impopolari. Gli errori da addebitare ad ambedue gli schieramenti sono riposti nella mancanza di volontà politica, per non suscitare gli strali ultraumanitari della chiesa, di emanare una legge che ponesse paletti fermi per i flussi migratori e costanti controlli per le aree urbane occupata da fatiscenti agglomerati abitativi. Nessun cittadino raziocinante pensa a pulizie etniche, ma all’affermazione della legalità che non può essere demandata alle forze, spesso xenofobe, della destra, con precise norme d’ingaggio da parte delle organizzazioni industriali. Oggi recandomi a depositare rifiuti nei vari contenitori, perché nella città dove risiedo la raccolta è differenziata, ho notato un post-it , in bella mostra,di una signora rumena che chiedeva lavoro con accorata ambascia, che mi ha costretto a riflettere e valutare se non fosse più umano aiutarli nel loro paese, senza costringerli a questuare un onesto lavoro per sopravvivere. Le ferite inferte alle forze di sinistra, in particolare alle moderate, rappresentano un richiamo improcrastinabile al risveglio dei ruoli, abbandonati da troppo lungo tempo, di persistente presenza in mezzo alla gente per viverne le ansie, le preoccupazioni della precarietà, l’assenza della solidarietà e soprattutto l’indifferenza verso le istituzioni, in molti settori vitali per lo svolgimento della vita quotidiana. Sono trascorsi i tempi in cui il semplice nome di un leader coagulava i consensi verso il proprio partito. Il comune cittadino, per la crisi economico- energetica, fa fatica ad arrivare alla fine del mese. Ha protestato, ha implorato ma nessuno di coloro, cui aveva riposto le proprie speranze, si è dato la briga di rispondere adeguatamente. Cosa fare ? abbandoniamo il facile miraggio che tutto possa ritornare come prima e riprendiamo la nostra funzione di controllo nel tessuto connettivo sociale proponendo soluzioni adeguate ai problemi impellenti ed incalzanti dei cittadini. Dobbiamo iniziare a combattere l’asfissiante occupazione di territori delle organizzazioni criminali che trovano copertura nella connivenza con organismi istituzionali, abbattendo soprattutto quella omertosa della gente, e riportare la sicurezza dello Stato in tutte le sue forme. Secondo la mia modestissima opinione è inconcepibile la sottomissione di alcune forze politiche che, a parole difendono la legalità, hanno dato vita ad un governo dove condividono “ le stanze “ con elementi con problemi accertati e sanzionati con la giustizia.
Importante risultato a Summa Vesuviana (NA) ove il compagno, Antonio Granato, è stato il primo degli eletti al Consiglio Comunale.
Grande successo del giovane compagno, Pietro Vetrano, primo degli eletti al Consiglio Comunale di Pulsano (TA), nella lista civica che comprendeva il PSDI. Pietro Vetrano è componente la Direzione Nazionale della Gioventù Socialdemocratica ed è figlio del nostro Segretario della Federazione di Taranto, Franco Vetrano.
di Mimmo Magistro
Non è semplice leggere i dati elettorali. Di certo c’è solo che hanno vinto PdL, Lega e PdA. Gli altri hanno certamente perso. Anche se si comportano da passeggeri contenti d’essere sopravvissuti ad una tragedia aerea in cui muoiono tanti amici.
Ha perso il Partito Democratico che, non so quanto consapevolmente, ha regalato il Paese a Berlusconi con atteggiamenti schizofrenici. Ha tenuto insieme abortisti ed antiabortisti, cattolici e mangiapreti, giustizialisti e libertari. Ha fatto un accordo con Pannella, ma ha tenuto fuori socialisti e socialdemocratici. Veltroni, soprattutto, ha fatto una campagna elettorale sul cosiddetto voto utile che ha indotto gli elettori della Sinistra Arcobaleno a tradire il proprio partito per creare con il PD una presunta diga contro Berlusconi. Ha perso la Sinistra Arcobaleno perché si è caricata dei Verdi che nell’opinione pubblica sono i veri responsabili della vicenda legata all’emergenza rifiuti per il loro blocco ideologico su tutte le infrastrutture. Il fatto che abbia perso anche in Puglia ove Vendola non ha lesinato abbondanti fette di potere a tutti i suoi “compagni”, è emblematico. Il Partito Socialista che ha predicato bene (vedesi Costituente Socialista ) ma razzolato male (fallimento di tale Costituente), ha tentato solo di far cambiare vestito al vecchio gruppo dirigente, anziché cambiare il gruppo dirigente.
Non ha vinto l’Unione di Centro, ma ha solo salvato il vecchio gruppo parlamentare dell’UDC, rinunciando a creare un nuovo soggetto politico con l’apporto di forze laiche come PSDI, PRI e PLI a vantaggio di una Rosa Bianca, appassitasi in campagna elettorale, con il forfait dell’associazionismo cattolico.
Se Casini intende utilizzare i suoi voti per costituire realmente una terza forza, moderna e progressista, ha solo una strada: creare realmente e lealmente un nuovo soggetto politico che metta insieme coloro i quali, nei sessant’anni di storia dell’Italia democratica, hanno guardato unicamente all’interesse del Paese.
In caso contrario, tra cinque anni, è destinato a scomparire, perché sarà schiacciato dalla tenaglia di Berlusconi e Veltroni, sempre che un altro “tsunami” politico e fisico non li travolga prima.
Con l’Unione di Centro avevamo avviato e definito un’intesa che avrebbe visto la partecipazione di candidati socialdemocratici alla Camera ed al Senato con posizioni di grande dignità proposti dall’ on. Cesa. Quest’ultimo, solo 48 prima della presentazione delle liste ha cancellato quell’impegno. Noi non gioiamo per quel 7,9% di Casini in Puglia ed in Calabria al Senato. Con la nostra presenza avrebbe superato, di gran lunga, l’8% necessario per conquistare 3 seggi quanto mai utili per avere un ruolo che oggi non esiste. E’ chiaro che l’U.D.C. ha cambiato in corsa la sua strategia, perché, invece di un soggetto politico nuovo con Rosa Bianca, P.S.D.I. e P.L.I., ha preferito costruire un nuovo partito cattolico. Se Casini rifletterà su questo dato insieme potremo guardare con fiducia al futuro, ed il P.S.D.I. all’interno di questo soggetto politico nuovo, potrà catalizzare i voti di tutti i socialdemocratici, ovunque essi siano.
15 aprile 2008
IL PAVONE E LO STRUZZO
Ad urne chiuse e spoglio completato è d’obbligo esprimere il proprio commento sgombro da personalismi. Quanto è avvenuto è la conseguenza del disastrato percorso del Governo Prodi per le ambiguità, per gli opportunismi, per i distinguo dei suoi ministri e di parte dello schieramento “ amico “. L’impressione riportata, amplificata a dismisura dai media, dal comune cittadino delle manifestazioni organizzate dalle forze della sinistra con la presenza dei leader Bertinotti, Ferrero, Giordano, Mussi, Salvi, Pecoraro Scanio, su provvedimenti certamente inderogabili e impopolari, ha contribuito a disorientare gli elettori sfiduciati ma ancora di più il 30% degli “ attendisti “. A ciò va aggiunta la persistente litigiosità dei partiti e partitini della sinistra con l’unico risultato di provocare una “devastante implosione “ e un progressivo disinteresse della base raziocinante. Avevo già precedentemente scritto che l’idea socialista non deve morire, essendo portatrice di valori “ immarcescibili “, se tutti i suoi sostenitori seguissero etica e coerenza da essa sancita. Invece oggi è da annotare il suo fallimento per le intemperanze e i personalismi dei vertici preposti alla sua realizzazione con immodestia, inimicizia e pervicacia. I cittadini, sicuramente di sinistra, hanno punito la leadership, hanno disintegrato l’ultimo fortilizio della socialità e hanno consegnato il paese senza alcuna via d’uscita, i dati dei due rami del Parlamento lo confermano, ad una destra che ha reclamizzato le proprie decisioni se avesse vinto. Il Pavone ha vinto, per l’occasione ha mostrato con immodestia la ruota, e ai cosiddetti sostenitori della sinistra sociale e solidale rimane l’amaro comportamento dello struzzo o come spesso avviene nelle regioni che ne hanno decretato la debacle il comportamento delle tre scimmiette ( non vedo, non sento, non parlo ). Gli elettori del centro sinistra che avrebbero dovuto ragionare e dare credito all’unica vera iniziativa di tremulo rinnovamento hanno espulso dal catino oltre all’acqua anche il neonato! Adesso si assumano la responsabilità dei prossimi cinque anni perché è certo che i gravissimi problemi, per cui hanno immeritatamente manifestato, non sono di immediata soluzione, dato che anche i nuovi eletti sono responsabili di quel degrado ! Cosa rimane al socialismo ? Spero che questa ultima gravissima waterloo riconduca tutte le forze laiche e socialiste sulla via della costruzione di una vasta area politica tanto preconizzata ma mai attuata. È giunto il momento di assumere la piena responsabilità delle nostre azioni e lavorare veramente per creare un benessere diffuso, eliminando le vaste sacche di indigenza, e dare finalmente inizio ai dettati dei nostri padri costituenti. È in pericolo lo stato sociale, è in pericolo l’unità del paese, è in pericolo la storia repubblicana, come da alcuni preconizzato in campagna elettorale e che sicuramente ricopriranno cariche istituzionali che potrebbero permetterglielo. Ricordiamo coloro che hanno immolato la propria vita per la nostra libera e democratica, riportando solidarietà e unità nel nostro futuro di socialisti, abbandonando le futili e pericolose distinzioni e diamo inizio ad un nuovo cammino che ci veda in tetragona unita’. Lo struzzo, pur essendo un rispettabile esemplare del mondo animale, non può rappresentare il nostro attivo e responsabile operato. Al presente a me sembra ci possa caratterizzare la formica, che con incessante lavoro costruisce la sua vita e della propria comunità. La ferita è profonda, ma non ha lesionato organi vitali. A noi e solo a noi l’obbligo di curarla, per non infettarla e renderla mortale.
Ciro Tinè 15.04.08
Commentando i risultati elettorali, il Segretario Nazionale del PSDI, Mimmo Magistro, ha dichiarato:
“Pur nella provvisorietà dei dati, è possibile già fare della valutazione sui risultati elettorali.
Innanzitutto, credo che la bassa affluenza alle urne , sia la dimostrazione più chiara della sfiducia degli elettori nell’attuale sistema elettorale che impone ai cittadini un Parlamento di nominati e non di eletti, come democrazia avrebbe voluto.
Nel lontano 1947 – durante i lavori della Costituente – Calamandrei e Saragat, posero il problema delle regole interne ai Partiti, quale garanzia di agibilità democratica ed il problema, dopo 61 anni, si pone ed è attualissimo.
Il risultato che, però, non avremmo mai voluto vedere, è quello del Partito Socialista, giunto ad un punto di non ritorno, nonostante non avesse né a destra , né a sinistra una vera e propria concorrenza, avendo il PD più volte affermato di non voler aderire né al PSE né all’Internazionale Socialista.
E’ evidente che bisogna pensare ad un nuovo soggetto politico che metta da parte la vecchia classe dirigente e punti su nuovi e giovani quadri, con programmi progressisti e coerenti con gli interessi della collettività”.
Grazie Segretario ! il tuo ultimo articolo mi rincuora perchè il partito deve riprendere la propria visibilità e credibilità e per poterle ottenere bisognerà che tutti i compagni che ti hanno seguito nella nuova avventura espellano dalla propria mente frustazioni, indifferenza e malinconici ricordi, di coloro che hanno approfittato del lavoro e dei sacrifici di chi lo ama veramente. L'Italia e' la culla della civilta' e noi abbiamo sempre dimostrato di difenderla, non possiamo tollerare la disgregazione dei valori fondamentali delle conquiste sociali, che ci hanno annotati fra i promotori più convinti. Gli sproloqui velenosi, antistorici, incivili di alcuni individui non meritano alcuna valutazione, perchè chi lo farebbe sprofonderebbe al loro medesimo squallido livello. Chi ama il partito deve criticare, se non d'accordo, alcune iniziative degli organi superiori al suo interno e non affidare editti che squalificano e catapultano nei loro stessi miasmi il buon nome di chi ci ha creati ! Sono certo che tutti i compagni, anche quelli dispersi negli ultini avvenimenti, " veraci socialdemocratici attendono con ansia il prossimo Consiglio Nazionale per indicare e analizzare le reali possibilità di un rilancio su larga scala del PSDI.
Saremo con te Segretario per questa nuova avventura ! Non deluderci ! Abbiamo necessità di credere ! Non vogliamo finire nell'oblio ! L'Italia ha bisogno di forze riformatrici e noi vogliamo rappresentarne un pilastro.
Ciro Tinè 14..04.08
Riteniamo far cosa gradita a tutti i compagni pubblicando uno stralcio dell’intervento del compagno Giuseppe Saragat ai lavori della Costituente.
Ancora una volta la sua lungimiranza è impressionante.
Sembra una riflessione fatta ieri ed è la migliore testimonianza di come la nostra scelta di guardare all’interesse complessivo del partito e non a quello dei singoli – come accaduto anche in un recente passato – sia stata di grande dignità politica. Solo la spocchia, la gelosia, la cecità politica di chi ora gufa contro il PSDI non la riconosce.
La migliore risposta, in attesa che qualcuno renda conto dei misfatti commessi dal 2004 al 2007 tesi a gabbare la buonafede e la generosa mobilitazione puramente ideale dei molti, sarà da un lato l'elezione di tanti nuovi amministratori nel territorio e dall’altro l'essere riusciti, senza miliardari che considerassero il partito come proprietà privata, ma solo grazie al sacrificio dei militanti attraverso il tesseramento, ad avere una sede nazionale a Roma, a riprova della volontà di tenere alta la bandiera del Socialismo Democratico.
Non rispondiamo alle ingiurie di chi, voltagabbana, strumentalizza un sito che non può che essere del PSDI e che dopo le elezioni tornerà al PSDI perché anche in questo caso la giustizia, come ripetutamente accaduto negli ultimi quindici mesi, ci darà ragione.
Ognuno è libero di fare le scelte che crede ma la libertà di scrivere a ruota libera non può essere meritevole di rispetto se chi scrive non ha il coraggio di firmarsi.
Noi non abbiamo mai aperto un dibattito sulle note circostanziate che continuano ad arrivare denunciando l'operato dei nostri vecchi, falsi amici, perché non desideriamo darlo in pasto all’opinione pubblica.
La lealtà nei confronti di chi ha comunque rappresentato per un certo periodo ed in una zona particolare il PSDI ci impone di non rispondere a censori dell’ultima ora.
Dobbiamo una risposta solo ai nostri iscritti, cosa che regolarmente facciamo anche con discrezione e buon senso come accaduto nel caso del compagno Di Biasi.
Vogliamo ricordare a noi stessi che in sei mesi abbiamo convocato due riunioni di Consiglio Nazionale, cinque di Direzione Nazionale e sette vertici di Segreteria Nazionale.
Anche oggi il politologo Prof. Giovanni Sartori, nell’editoriale del “ Corrire della Sera “, conferma la validità della nostra proposta politica per le attuali elezioni, aggiungendosi a quanto sostenuto giorni fa su “ La Stampa " (clicca il link La Stampa per leggere l'articolo) dallo studioso e politologo Prof. Luca Ricolfi.
Come sempre sono i fatti che valgono in politica ed il coraggio di assumere posizioni fuori dal coro degli interessi di parte e non,certamente, le parole, i chiacchiericci e le maldicenze di bassa lega.
Il Segretario Nazionale
Mimmo Magistro
SARAGAT ALLA COSTITUENTE DEL 6 MARZO 1947
“Ora, un oratore, se non mi sbaglio, l’On. Calamandrei, ha accennato alla possibilità di determinate garanzie costituzionali per il funzionamento democratico dei partiti. E ho udito un’obiezione, che è venuta dall’estrema sinistra, in cui si diceva che il popolo giudicherà se i partiti sono democratici o meno, dando il voto o non dandolo. Questa è un’illusione, perché se veramente questo criterio fosse valido, il problema non si porrebbe. La tragedia è che molte volte il popolo può essere ingannato. Tutta la storia è un esempio di questi inganni di cui il popolo è stato vittima. Il popolo molte volte ha votato per partiti che erano antidemocratici, totalitari, reazionari. Ora, può questa Costituzione studiare qualche cosa che dia al popolo la garanzia di essere tutelato da questi inganni? I partiti politici sono lo strumento più efficace della volontà popolare se essi sono democratici. Questo è il punto fondamentale della realtà politica moderna. Se ciò è, la democrazia è al riparo di ogni pericolo. Ma se i partiti sono tendenzialmente antidemocratici, allora tutto il problema della democrazia è posto in discussione, ed è difficile determinare un criterio di discriminazione fra partiti democratici e partiti che non lo sono, perché tutti i partiti, tutti indistintamente, tendono a trasformare lo Stato e la società , e mentre oggi, in un certo senso, tutti i partiti sono profondamente esclusivisti, ogni partito è la cellula di formazione di un nuovo tipo di società e di un nuovo Stato. Questa, più o meno, è la tendenza generale dei partiti politici di oggi. Ora, io penso, che se questo esclusivismo dei partiti, lo chiamerò così, è spinto fino al punto di fare, delle eliminazioni violente degli altri partiti, l’obiettivo tacito ed espresso, allora l’esclusivismo cessa ed al suo posto subentra spesso una cosa più grave, che è il totalitarismo. Questo è il criterio di discriminazione tra partiti democratici e partiti che non lo sono. La garanzia contro questo pericolo è rappresentata oggi, nella democrazia moderna, dalla pluralità dei partiti. Dove ci sono molti partiti c’è una specie di neutralizzazione di forze antagonistiche e di queste tendenze esclusivistiche; ma più che la pluralità dei partiti, a mio avviso, è nella funzionalità democratica, nella vita democratica dei partiti stessi”.
FRANCO PAPA NOMINATO COMMISSARIO
La Direzione Nazionale del PSDI ha nominato Commissario Regionale per il Lazio il compagno Franco Papa, nota figura della socialdemocrazia del Lazio, al fine di un rilancio dell'iniziativa socialdemocratica nel territorio. Il compagno Franco Papa, autorevole Dirigente generale dell'INAIL, nel corso della prima riunione tenutasi presso la Direzione Nazionale ha prefissato quale obiettivo prioritario il raggiungimento di una presenza organizzata articolata in tutte le province del Lazio chiedendo, a tal fine, la piena collaborazione di tutti i dirigenti locali storici e di quelli nuovi che dovranno essere coinvolti in questo disegno. Nel corso della riunione è sta ribadita la validità della scelta politica fatta dalla Direzione Nazionale in relazione alla scadenza elettorale politica del 13-14 aprile prossimi, anche alla luce delle prese di posizione di autorevoli politologi e saggisti sui più importanti quotidiani nazionali.
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