Di seguito tutti gli interventi pubblicati all'interno del sito, disposti in ordine cronologico.

Il coma profondo nel quale è rimasto immerso il partito per lunghissimi anni, ha depauperato inesorabilmente il patrimonio di idealità che ha rappresentato il collante per le iniziative dei suoi collaboratori.
Non si è posta l’attenzione necessaria alle incertezze, i disagi, l’insicurezza, la perdita del potere d’acquisto dei salari, la precarietà del lavoro, la disaffezione dei pensionati che hanno fatto montare a dismisura l’indifferenza verso la classe politica, tendente a difendere i diritti e i privilegi acquisiti nel tempo piuttosto che occuparsi dei problemi irrisolti della gente.
Senza alcuna sensibilità hanno continuato a dirigere dalla “ stanza dei bottoni “ e hanno fatto “orecchio da mercante “ al disagio manifestato dai militanti e al loro allontanamento. L’esercito si è dissolto “ come neve al sole ”!
Questo comportamento autolesionistico ha dato fiato alle forze politicanti qualunquistiche, opportunistiche che con richiami populistici hanno saputo carpire la buona fede e i disagi della gente, nascondendo con arte le difficoltà, l’impossibilità, la impraticabilità delle promesse.
Noi siamo e continuiamo ad essere distanti dalla gente e dalla Waterloo non abbiamo imparato nulla! Siamo senza proposte concrete e tra noi permangono distinguo ed ambiguità.
Cosa si vuole realizzare in futuro a nessuno è concesso saperlo.
Discettiamo senza alcun costrutto sui mali delle varie CONF e continuiamo ad illuderci che le masse ritornino anche se non siamo in grado di proporre nulla di concreto.
È vero che anche gli altri, escluso il potere economico-populistico- mediatico del padrone, non se la passano meglio di noi, ma la situazione politica permane gravissima per l’ossessione di provvedimenti giudiziari che spedisce in secondo ordine i problemi che attanagliano la società.
Il centro sinistra che sembrava volesse dare vita ad un partito pluralistico, federato, che avrebbe dovuto contrastare l’avanzata delle destre ha fallito nel suo intento per la sua insensata stupidità di non volere rispettare la pari dignità e la difesa delle diversità ideologiche.
Eppure avrebbe dovuto imparare dai continui dissensi in seno al governo Prodi, molto risicato, e procedere con molta cautela alla ricerca di un compattamento omogeneo di tutte le forze del centro sinistra.
Era risaputo che avrebbero dovuto affrontare provvedimenti impopolari per rimettere in carreggiata l’economia del paese e tale consapevolezza avrebbe dovuto consigliare molta prudenza, pena la riconsegna dell’Italia nelle mani di un Berlusconi incattivito e con idee dispotiche.
L’occasione è servita invece per dimostrare i nostri limiti di comprensione e di responsabilità e alimentare pervicacemente i distinguo e le ambiguità di comportamento.
L’apertura al federalismo interno non ha creato frutti, anzi una persistente paralisi, per mancanza di proposte ed un preciso indirizzo di alleanze e collaborazioni. Non è possibile dialogare con chi agisce eccitando gli animi degli esaltati ed indirizzare le scelte verso provvedimenti indecorosi e xenofobi. Le nostre proposte devono essere frutto di serie e precise elaborazioni, in linea con gli insegnamenti dei nostri costituenti, nel rispetto della dignità umana e della solidarietà fra i popoli, interessati al miglioramento della vita e alla difesa dell’ambiente.
Dobbiamo osteggiare leggi e provvedimenti iniqui che offendono le istituzioni e il cittadino.
Dobbiamo essere trasparenti, credibili e precisi per dare linearità al nostro senso politico al servizio della gente.
Dobbiamo sacrificare opportunismo ed egoismo, privilegi ed ambiguità,se vogliamo costruire un nuovo cammino ed essere seguiti da chi ancora crede nell’esistenza di una via politica per il futuro.
Ancora nessuno di noi oscuri militanti è riuscito a capire cosa vogliamo e con chi o dove andiamo. Il partito ha necessità di trovare un punto saldo di riferimento, che uniformi la linea politica per tutte le regioni e non deve lasciarsi intimidire se si decidesse di seguire le idealità della sinistra moderata e riformatrice, come sta accadendo in Germania.
La nostra linea politica deve essere in contrasto stabilmente a quella populistica- qualunquistica del tribuno di turno, che rispolvera pericolosamente le deprecabili genealogie di un tempo, passato e sommerso dalla tenacia degli onesti.
L’esercito che pattuglia le città ha un unico significato: lo stato democratico ha fallito o il popolo insofferente ha premiato la forza bruta?
Il rilevamento delle impronte ai piccoli rom, che si tenta di farlo passare come difesa ai minori, a noi deve ricordare le leggi antirazziali e la soppressione della libertà, provvedimenti che portarono i nostri padri al confino e ai lager! O tragicamente alla morte come Giacomo Matteotti!
Sono fiero di essere socialdemocratico per i valori immarcescibili per i quali mi sono battuto e continuerò a battermi. Mi vergognerei se oggi qualcuno volesse traslocare!
Alessandro Cucciolla, 33enne giornalista barese, con alle spalle molti anni d’esperienza nell’ambito della comunicazione è il nuovo capo ufficio stampa del PSDI nazionale. Nel 1994 fondatore e Vice Direttore del mensile ’’Al di la’ del muro’’, nel 1997 componente dell’area comunicazione dei giochi del Mediterraneo, dal 1997 al 1999 collaboratore dei quotidiani ’’Roma“ e ’’Puglia d’oggi’’ , nel 1998 ideatore e coautore del libro ’’Fantasmi – La mafia che non c’era’’, dal marzo 1999 al dicembre 2001 redattore del mensile ’’Il Bari’’ (rivista ufficiale dell’A.S. Bari spa) , dal marzo 1999 al marzo 2004 componente dell’Ufficio Stampa dell’A.S. Bari spa (ricoprendo anche il ruolo di coordinatore del sito internet ufficiale www.asbari.it), nel 2001 Direttore responsabile della testata on.line www.pugliapositiva.com, dal novembre 2004 al marzo 2007 componente dell’Ufficio stampa del Comune di Bari (staff del Sindaco), dal febbario 2007 al gennaio 2008 ideatore e conduttore della trasmissione radiofonica ’’Cuore Italiano’’ (andata in onda su Radio Made in Italy) nonche’ autore di blog che trattano temi rilevanti a carattere nazionale. “Abbiamo scelto un professionista serio e stimato, nel quale il Partito ed io riponiamo molta fiducia – ha dichiarato il Segretario Nazionale del PSDI, Mimmo Magistro - convinti come siamo che il rapporto con la stampa sia talmente importante da richiedere una figura giovane e dinamica, esperta ed addentrata nel settore a livello locale e nazionale “.
Fin d’ora e’ a vostra completa disposizione ai numeri : Segreteria PSDI - tel/fax: 080.5610038 – e mail: ufficiostampa.psdi@libero.it - cellulare 334.1256728.
Mimmo Magistro, Segretario Nazionale del PSDI, ha dichiarato:
“Non conosco chi abbia consigliato l’Avv. Francesco Manna – Capo di Gabinetto del Presidente Vendola – ad intervenire sui problemi dell’Avvocatura Regionale. Di certo ho motivo di ritenere che – provenendo da Napoli – come tanti altri dirigenti ed amministratori extra-regionali cooptati dal Governo Vendola (come si sa San Nicola è amante dei forestieri) non abbia mai avuto contezza di quanto accade da un anno a questa parte e di come il Settore sia stato affidato ad una professionista in mobilità del Comune di Bari, diventata cassazionista nei giorni in cui trasferiva le sue suppellettili da Corso Vittorio Emanuele al Lungomare Nazario Sauro. Un trasferimento atipico, in quanto all’interno della struttura Regionale c’erano avvocati più esperti (da 15 anni cassazionisti) e poiché in presenza di un provvedimento della Giunta per la riforma dell’Avvocatura Regionale, che prevede per il responsabile una anzianità minima di 12 anni in Cassazione. Non si è mai riuscito a sapere se è stato un miracolo di San Nicola o di San Michele, di certo è che, per la prima volta nella storia della Regione Puglia, un dirigente è stato denunciato dalla UIL per comportamento antisindacale e che le promesse della Giunta, per dare spazio ai giovani avvocati in attesa dei concorsi, sia rimasto solo spot di campagna elettorale”.
di paolo (del 21/06/2008 alle 12:30:29, in politica, linkato 1109 volte)
Ho seguito con attenzione le proposte del Governo per la prossima manovra finanziaria e tra tutte una mi ha colpito in modo particolare.
L'introduzione di una "tessera del pane" per gli indigenti che ci rimanda ad altri momenti della storia e ad altri Paesi.
Ero convinto di non dover più vedere questo e sono convinto che altri debbano essere i sistemi.
Magari aumentare le pensioni e gli stipendi,magari detassare ma trovo umiliante pensare di affrontare il problema del disagio sociale in questo modo.
Umiliante per chi dovrebbe usufruirne e per tutti noi da parte di una politica becera che pensa forse di creare nuove dipendenze.
In altri momenti questo avrebbe generato protesta ma temo che oggi passi inosservato o peggio accettato.
Nella Storia spesso i padroni hanno lanciato pane ai poveri ma credevo fosse un'altra storia e non più la nostra.
Berlusconi ci da un altro buon motivo per vergognarci.
Paolo Bigliocchi
Il Segretario Nazionale del PSDI, Mimmo Magistro, ha dichiarato:
“Il Capogruppo alla Regione Puglia di Rifondazione Comunista, Avv. Arcangelo Sannicandro – professionista che stimo - grida allo scandalo per il presunto “inciucio” tra PD e PdL, che ha salvato i cosiddetti “missionari”.
Noi socialdemocratici siamo scandalizzati – invece - dalla sua indignazione. Posto che conosciamo bene, che anche tra i consiglieri regionali c’è chi “batte la fiacca” (per essere generosi) probabilmente, anche tra i missionari c’è – o c’è stato fino a qualche settimana fa – chi non brillava per attivismo. La quasi totalità, però, è gente che parte dalle proprie case ogni mattina alle 6.00 e, quando va tutto bene e non ci sono riunioni di Consiglio o di Commissione serali , ritorna alle 22.00/23.00, sacrificando la propria famiglia oltre la macchina che deve essere rottamata ogni 24 mesi.
Riaffermato questo concetto, consiglierei a Sannicandro – che sarebbe credibile se ritirasse la fiducia al governo Vendola – di parlarci dei veri scandali. Dai supermanager scelti prima del bando pubblico, solo per appartenenza partitica (tranne un paio di eccezioni), di dirigenti di settore designati dai singoli assessori senza uno straccio di avviso pubblico e senza richiedere alcuno dei requisiti minimi, almeno pari a quelli previsti per l’accesso nella Pubblica Amministrazione. Una situazione che ha mortificato ed emarginato il personale regionale, all’interno del quale ci sono alte professionalità.
Dovrebbe far arrossire Sannicandro la notizia – apparsa sulla stampa di stamani - sulla sanatoria di 70 precari dell’ARPA assunti non già per chiamata divina (a cui lui per primo non crederebbe mai) ma perché amici della casta o le delibere sulle tante “short list” in cui ogni assessore, senza alcun criterio oggettivo, pesca consulenti e precari. E che dire delle spese del suo Presidente, tra Capo di Gabinetto (dall’istituzione della Regione Puglia era sempre stato un dirigente interno, a costo zero), segreterie, ufficio stampa, capo addetto stampa, addetto stampa, cerimoniale, buffet, ecc..
Ma Sannicandro avrebbe dovuto arrossire anche per aver partecipato alle spartizioni delle ASL (limitata a pochi), di cui hanno beneficiato molti sui compagni di partito, drogando anche il rapporto “voti – potere” che gli elettori pugliesi avevano sancito con il loro consenso.
Peraltro, troviamo assolutamente appropriate le perplessità di tanti di Rifondazione Comunista sul prossimo e pesante conflitto d’interessi del Presidente. E prima di noi, lo hanno capito gli elettori pugliesi che nelle recenti elezioni politiche hanno bocciato Vendola, che nonostante la “macchina di potere” messa in piedi, è stato sonoramente sconfitto. Da oggi in poi a Vendola non è più consentito di predicare sulla trasparenza e sulla moralità. Potrà essere un buon attore ma ai sui film ci sarà sempre meno gente”.
UFFICIO STAMPA 18 giugno 2008
Ai compagni del Direttivo Regionale Pugliese
Loro Sedi
Roma, lì 19.06.2008
Cari compagni, Vi informo che, giusta delega della Segreteria Nazionale, il Direttivo Regionale è convocato in via straordinaria per le ore 19.00 di lunedì 23 giugno 2008 – presso l’ ARS CLUB (Associazione Ricreativa Socialdemocratica) – Bari – Ceglie del Campo – Via Municipio, 24/C, per l’esame del seguente O.d.G. :
1) esame situazione politica ed organizzativa del Comitato Regionale. Provvedimenti conseguenti;
2) varie ed eventuali.
In attesa di incontrarVi, invio cari saluti.
IL SEGRETARIO NAZIONALE Mimmo Magistro
«Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai…»
Sono trascorsi ottantaquattro anni dal rapimento e dall’efferato assassinio di Giacomo Matteotti, ma il coraggio del grande esponente del socialismo riformista e quella frase profetica pronunciata in Parlamento pochi giorni prima del suo martirio scagliata per denunciare i brogli elettorali del nascente regime fascista, rimangono tutt’oggi di incredibile attualità.
 Quest’anno, l’11 giugno, ricorre anche un altro triste anniversario, il ventesimo dalla scomparsa di Giuseppe Saragat, padre della Socialdemocrazia italiana e vero e proprio mentore per i figli dello stesso Matteotti, Giancarlo e Gian Matteo, che del Partito Socialista Democratico Italiano furono fieri militanti ed apprezzati dirigenti nazionali.
Saragat, primo Presidente dell'Assemblea Costituente, più volte Ministro ed infine Presidente della Repubblica dal 1964 al 1971, ricoprì queste cariche con esemplare senso dello Stato e profondo rispetto delle istituzioni. L’analisi della sofferta decisione maturata nel gennaio del ‘47 con la dolorosa ma quanto mai necessaria “scissione di Palazzo Barberini”, straordinariamente importante per la vita democratica del nostro Paese, è in grado di consentire alle nuove generazioni di apprezzare la lezione di sobrietà, senso civico e dovere istituzionale che pervadeva i protagonisti della stesura della nostra preziosa Carta Costituzionale.
Ricordare Giacomo Matteotti e Giuseppe Saragat, difensori della libertà politica e della giustizia sociale, ispiratori per l'Italia di un futuro di benessere, sviluppo e di libertà, parimenti alle altre grandi democrazie occidentali, è un profondo obbligo morale cui dovrebbero ottemperare, trasversalmente, i rappresentanti politici di tutti partiti italiani.
In chiusura diviene quanto mai doveroso riportare alla memoria - in primo luogo agli strenui paladini della recente svolta “bipolare” italiana - un ammonimento, uno fra i tanti, che il Presidente Saragat ebbe il coraggio di lanciare precorrendo i tempi, anche con l’esperienza di chi aveva vissuto la greve tragedia del suadente pensiero unico:
«…non può esservi socialismo senza democrazia, non può esservi democrazia senza socialismo».
I socialdemocratici pugliesi, riuniti alla presenza del Segretario Nazionale, Mimmo Magistro valutano negativamente e non rispondente alle intese sottoscritte la gestione complessiva del Governo Vendola che in alcuni settori è ben più clientelare, pasticciona e spendacciona dei precedenti governi pugliesi.
Per il PSDI, Vendola ha creato un vero e proprio bunker fortificato e cementificato dall’uso “sbarazzino” del potere davanti a cui arrossirebbero alcuni protagonisti della prima Repubblica.
Infatti, lungi dal privilegiare la partecipazione e la collaborazione di forze politiche, sindacali, imprenditoriali e semplici cittadini, ha commissariato la sua Giunta, Giunta che a sua volta “tiene in pugno”, piegandoli ad interessi anche ideologici di parte, enti e strumenti di partecipazione e controllo negli EDISU, IACP, APT, IPAB e Consorzi di Bonifica.
I commissariamenti che dovevano essere strumenti straordinari e limitati nel tempo, sono diventati fonte di gestione di risorse fuori da quel controllo democratico, garantito dalle associazioni di categoria e sindacali.
Un intreccio d’interessi personali e partitici del Presidente che – in attesa di diventare Segretario del Partito della Rifondazione Comunista – crea una finta pace sociale con Emiliano, Sindaco di Bari, Segretario Regionale del PD, Presidente dell’ASI e della Fondazione Petruzzelli, Responsabile per il Mezzogiorno dell’ANCI, interessato in questo momento solo a non aver problemi per la sua auto ricandidatura a Sindaco.
Una gestione che coinvolge – anche inconsapevolmente – altri attori, al tempo stesso Assessori e Segretari Regionali dei rispettivi Partiti. Per non parlare di Assessori prima Presidenti ed ora Consiglieri d’Amministrazione di enti che finanziano con propri provvedimenti, di Assessori che si sostituiscono nell’istruttoria delle pratiche ai Dirigenti di Ufficio e di Settore o di quelli che decidono in proprio – se è utile o meno in
Puglia , per mera scelta ideologica, un rigassificatore o una centrale nucleare, mentre attorno all’eolico ed al solare crescono interessi imprenditoriali, che, come documentato dalla stampa, sarebbero spesso collaterali alla criminalità comune.
Il tutto condito da atteggiamenti, forse inconsapevoli del Presidente, attore che emoziona e convince gli spettatori su un palco dietro cui si nasconde – speriamo a sua insaputa - un mondo diverso, una Regione fabbrica di precarietà ove non la professionalità, ma l’amicizia, se non la tessera di Partito è il passepartout per andare in paradiso.
Rispetto a questo sistema nuovo, solo perché nuovi sono gli attori, non i metodi, il PSDI. che pure, in passato, ha offerto lealtà a Vendola (che evidentemente preferisce chi lo blandisce) si tira fuori da una maggioranza cancellata e mortificata dalla cecità politica del PD il cui unico scopo non è stato quello di battere il Centrodestra e Berlusconi ma di cancellare le diverse sensibilità politiche e storiche presenti nel panorama italiano e pugliese. Il Presidente che avrebbe dovuto essere il garante dell’equilibrio, ha sin qui assolto solo al compito di garantire al suo Partito, in una ingordigia di potere , posizioni gestionali che sono assolutamente spropositate rispetto al peso elettorale di Rifondazione Comunista, come denunciato dall’interno dello stesso Partito.
Per questi motivi il PSDI nelle prossime elezioni amministrative non si limiterà ad essere soggetto passivo, ma proporrà propri candidati Sindaci e Presidenti ai vertici degli enti locali. Per il Comune di Bari il Direttivo Regionale del PSDI, già da ora, indica ed offre alle altre forze politiche ed al territorio il Segretario Nazionale Mimmo Magistro quale candidato Sindaco per il Comune di Bari ed il Sen. Antonio Coppi quale candidato Presidente per la Provincia di Bari. Tali candidature sono al tempo stesso sfida alla casta ed invito alle professionalità pur presenti nella società civile a farsi avanti , a non lasciare il territorio nelle mani di amministratori mediocri nelle capacità ma superbi nelle ambizioni.
Il Direttivo, in merito al dibattito in corso alla Regione
Puglia per modificare l’Art.49 della Costituzione, ricorda le perplessità già espresse da Giuseppe Saragat all’epoca (marzo 1947) Presidente dell’Assemblea Costituente, circa la necessità di individuare norme di democrazia interna ai Partiti. Se difficile - sul piano legislativo regionale è mutare norme costituzionali, il Consiglio Regionale - nell’ambito delle proprie prerogative - farebbe bene a darsi norme etiche e morali quale la decadenza di quegli amministratori trasformisti che cambiano Partito nel corso della Legislatura.
UFFICIO STAMPA PSDI
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