Di seguito tutti gli interventi pubblicati all'interno del sito, disposti in ordine cronologico.
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Il direttivo regionale del PSDI dell’Emilia Romagna è convocato per il giorno domenica 31 gennaio 2010 ad ore 11:00 presso la sede della Società Dante Alighieri in via De’ Pignattari n. 1 a Bologna, per discutere il seguente ordine del giorno:
- elezioni regionali e determinazioni conseguenti.
Un cordiale saluto.
Il Segretario Angelo Scavone
Il Segretario Nazionale del PSDI, Mimmo Magistro, ha dichiarato:
“ Anche a nome dei socialdemocratici italiani esprimo sincero compiacimento per la lettera inviata dal Capo dello Stato alla signora Craxi nel decennale della morte del marito. Una lettera che interpreta i sentimenti degli italiani e che deve consentire alla famiglia Craxi ed al Paese di poter dare sepoltura in Italia a Craxi come merita la sua storia politica di statista autenticamente democratico che seppe avviare verso la modernità l’Italia. Noi socialdemocratici ci sentiamo fieri ed orgogliosi di avere un Presidente della Repubblica che ha saputo cogliere ed interpretare questi sentimenti e crediamo sia giunto il momento, lasciando da parte le vicende giudiziarie, di ridare dignità all’uomo Craxi ed alle sue idee. La storia di quegli anni è ancora tutta da scrivere e bene ha fatto il Capo dello Stato a ricordare Craxi uomo di Governo e leader politico capace di dare una dignità internazionale al nostro Paese”
Clicca qui per leggere l'articolo su Giuseppe Saragat apparso su "la Gazzetta del Mezzogiorno"
I socialdemocratici Italiani si sono raccolti lunedì 11 gennaio a Roma – Palazzo Barberini- dinanzi alla lapide che ricorda la scissione di Giuseppe Saragat del 1947, scissione che pose le basi per un’alleanza delle forze democratiche ed occidentali contro il frontismo filosovietico di Togliatti e Nenni.
Il Segretario Nazionale, Mimmo Magistro, ha ricordato la lungimiranza di Saragat .
Ad emozionare gli intervenuti, tra i quali l’on. Paolo Russo, già Segretario Nazionale della Gioventù Socialdemocratica, ci ha pensato il compagno Giorgio Giannelli, stretto collaboratore di Matteo Matteotti, che nel ’47 era a Palazzo Barberini ed ha offerto la sua personale testimonianza.
Un pensiero reverente è stato rivolto a Luigi Preti e Giuliano Vassalli protagonisti della scissione, recentemente scomparsi ed al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha fatto pervenire a Magistro il suo saluto ed il ricordo di Saragat, con la lettera pubblicata in calce.


In occasione del 63°anniversario della scissione di Palazzo Barberini, Mimmo Magistro,Segretario Nazionale del PSDI, ha scritto una nota sull'avvenimento.
I socialdemocratici ricorderanno a Roma, lunedì 11 gennaio, il 63° anniversario della scissione di Palazzo Barberini, ma si sentiranno più soli perché nei mesi scorsi sono mancati anche Giuliano Vassalli e Luigi Preti, due dei partecipanti alla manifestazione che cambiò le sorti della storia d’Italia.
Di solito quando si parla di scissioni si pensa a lacerazioni e divisioni. Al contrario, storicamente, Palazzo Barberini rappresenta una delle tappe fondamentali per la costituzione dell’Italia, dopo la seconda guerra mondiale. Lo stesso Nenni, che in quella fase, insieme a Togliatti, si contrappose a Saragat con il Fronte Popolare, a distanza di tempo, riconobbe che l’alleanza di Saragat con De Gasperi, evitò all’Italia di finire sotto l’influenza sovietica al pari di Jugoslavia, Albania, Romania e Bulgaria.
Ma, uguale lungimiranza Saragat la ebbe su alcune parti della Costituzione, sulle quali è aperto un grande dibattito, soprattutto sulla revisione dell’art.49 della Costituzione (“tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”), articolo che Saragat – e con lui Calamandrei – tentarono di modificare immaginando, con un intuito incredibile, quello che dopo oltre sessant’anni sarebbe accaduto.
Illuminante il suo intervento nella seduta pomeridiana del 6 marzo 1947 nell’Assemblea Costituente” in cui tra l’altro affermò: “ Ora può questa Costituzione studiare qualche cosa che dia al popolo la garanzia di essere tutelato da questi inganni? I partiti politici sono lo strumento più efficace della volontà popolare se essi sono democratici. Questo è il punto fondamentale della realtà politica moderna. Se cioè la democrazia è al riparo di ogni pericolo. Se i partiti sono tendenzialmente antidemocratici, allora tutto il problema della democrazia è posto in discussione, ed è difficile determinare un criterio di discriminazione fra partiti democratici e partiti che non lo sono, perché tutti i partiti, tutti indistintamente, tendono a trasformare lo Stato e la società…La garanzia contro questo pericolo è rappresentata oggi, nella democrazia moderna, della pluralità dei partiti”.
La lungimiranza di Saragat, la straordinaria ed intensa attualità del suo pensiero, costituiscono oggi una grande opportunità, per il pragmatismo dei contenuti e perché esso fornisce risposte, vere, alle richieste della politica.
C’è chi sostiene che guardando indietro solo al passato si rischia di non vedere il futuro. Per Saragat il passato è il futuro, perché solo oggi gli storici iniziano a comprendere la lungimiranza delle sue scelte. I politici hanno sempre temuto la doverosa autocritica perché “socialdemocrazia” significa anticipare i tempi e guardare alle esigenze della collettività, del nuovo che avanza e che non deve spaventare.
Ancora oggi, noi sentiamo l’esigenza, richiamando l’insegnamento di Saragat, di sostenere le proposte e gli spunti di un dibattito parlamentare, che auspichiamo sia capace di varare leggi e regolamenti, ad esempio, che garantiscano che i consiglieri eletti restino con i partiti ( o coalizioni per i quali hanno ottenuto il consenso popolare), mantengano gli impegni assunti nelle campagne elettorali, si adoperino per il contenimento della spesa pubblica, per la trasparenza e perché i partiti non siano proprietà privata di alcuni.
La vicenda delle elezioni politiche che hanno consentito l’accesso al Parlamento di personaggi indicati dalle segreterie e non eletti dal popolo, la contrazione delle diversità e delle sensibilità con la cancellazione di alcuni partiti, che hanno inevitabilmente inaridito il Parlamento, contribuiscono a rendere attuali le parole di Saragat.
Perché una politica senza moralità è una politica senz’anima, cinica, falsa, opportunista e lontana dalla vita della gente, soprattutto quando alle parole non seguono i fatti, come in un set cinematografico dove è visibile solo ciò che piace al regista.
. Riprende la mobilitazione per il successo del Partito
APERTA LA CAMPAGNA DI TESSERAMENTO 2010
Il compagno Longo commemora Palazzo Barberini
La Sezione "Giuseppe Saragat" di Catania ha tenuto venerdì 8 gennaio la sua prima riunione dell'anno, che è stata principalmente dedicata all'apertura della campagna di tesseramento al PSDI per il 2010. Sono intervenuti per l'occasione il Segretario Provinciale, compagno Giorgio Natale Mazza, ed il Vice Segretario compagno Onofrio Cannavò. Cadendo l'incontro in prossimità del 63° anniversario della rifondazione del Partito a Palazzo Barberini ed alla vigilia delle celebrazioni che si svolgeranno a Roma l'11 gennaio prossimo, il compagno Antonello Longo, Vice Segretario Nazionale del PSDI, ha ricordato gli avvenimenti che segnarono la storia del 1947, mettendo in evidenza le ragioni ideali e politiche che spinsero Giuseppe Saragat, con gli autonomisti di "Critica Sociale" ed "Iniziativa Socialista", a provocare la rottura con le correnti "fusioniste" e filosovietiche ed a far rinascere il Partito di Turati, di Matteotti e di Treves. Il discorso del compagno Longo è pubblicato nel gruppo Facebook "PER IL RILANCIO DEL SOCIALISMO DEMOCRATICO IN ITALIA" al quale chi è registrato su FB può accedere dal sito: http://www.socialismodemocratico.it Chi non dovesse aver accesso a Facebook può leggere e stampare il discorso del compagno Longo in formato .pdf (è richiesto Adobe Reader) facendo click qui: http://www.socialdemocratici.it/barberini.pdf . |