Di seguito tutti gli interventi pubblicati all'interno del sito, disposti in ordine cronologico.
Mara Di Giesi è uno dei candidati della lista presentata dal PSDI per le elezioni amministrative del 6 - 7 giugno 2009 e sarà capolista con Mimmo Magistro. Con lo slogan “Per Bari, ancora Di Giesi”, Mara si propone nella continuità del nome di suo padre e dei suoi ideali che da sempre sono stati un vanto per la Regione Puglia e per Bari in particolare. Donna imprenditrice, ma soprattutto donna e mamma, una persona comune che sa ascoltare la gente, che sa parlare con la gente, che può rappresentare la gente. Mara Di Giesi è una persona leale, che punta sui valori di dirittura morale, trasparenza, giustizia per tutti, sostegno alle fasce più deboli, ai lavoratori e agli imprenditori, che si mette in gioco con la forza delle sue idee che non sono semplice demagogia, ma la bussola della sua vita. Una vita a respirare politica, quella vera, quella delle idee, dei credo, degli ideali, quella che non si fa più. Mara, pur essendo una neofita come candidata, è una persona che dalla sua esperienza personale può attingere molto e può dare molto. “Ho deciso di candidarmi al Comune di Bari – ha affermato Mara Di Giesi - accettando l’invito di Mimmo Magistro, Segretario Nazionale del Partito Socialdemocratico Italiano, con l’intento di contribuire all’amministrazione della cosa pubblica al servizio della collettività, con la mia esperienza non di politica ma di donna comune, non “prestata” alla politica ma vissuta affianco ad un politico, prima confrontandomi con le sue idee, poi rafforzandole e rafforzandomi nel suo ricordo. Sono pronta ad affrontare questa nuova sfida con la voglia di battermi per i bisogni della gente, non con un programma prefissato con l’elencazione di punti e problemi da risolvere, siano essi il Teatro Petruzzelli o Punta Perotti, l’amianto della Fibronit o di Torre Quetta temi di facile impatto mediatico, ma partendo concretamente dai problemi quotidiani delle persone comuni, siano essi donne e bambini, pensionati e giovani in cerca di prima occupazione, disoccupati e commercianti o piccoli imprenditori. Mettendo a disposizione della mia città l’esperienza che nasce dalla quotidiana risoluzione di piccoli e grandi problemi nel privato e in ambito lavorativo. Il mio impegno e il mio sogno sono per la rafforzamento del Partito Socialdemocratico Italiano, perché il “Sole Nascente” torni a risplendere in Puglia e in tutto il Paese. Un PSDI non soffocato dall’egemonia dei “grandi partiti” ed in contrapposizione ad essi, ma impegnato in un confronto dialettico, rispettoso delle idee. Perché solo nel pluralismo delle idee è possibile la vera democrazia e la ricerca del bene comune, in una nazione che in questo momento ha un gran bisogno di coerenza e confronto costruttivo tra tutte le forze politiche, che possibilmente rimangano fedeli alla propria storia e ai propri ideali, come sono certa avrebbe fatto Michele Di Giesi e come intendo fare io.”
Roma 20 Aprile 2009
Ai componenti il Consiglio Nazionale PSDI
Loro Sedi
Cari compagni, vi informo che, a seguito di numerosissime richieste pervenute da componenti il Consiglio Nazionale sia per posta elettronica, fax e a mezzo telefono di uno spostamento di data a causa dei molti impegni derivanti dalla presentazione delle liste alle elezioni amministrative del 6-7 giugno p.v. , il Consiglio Nazionale del PSDI convocato per il giorno 23 aprile 2009 alle ore 23.59 in prima convocazione e per il giorno 24 aprile 2009 alle ore 13.00 in seconda convocazione presso i locali di
HOTEL NORD NUOVA ROMA - Via Amendola n. 3 - ROMA
è aggiornato a giovedì 2 luglio 2009 alle ore 23.59 in prima convocazione e a venerdì 3 luglio 2009 alle ore 9.30 in seconda convocazione nel medesimo luogo con lo stesso ordine del giorno che si rammenta essere :
1) relazione introduttiva del Presidente Nazionale;
2) relazione politica del Segretario Nazionale;
3) interventi e dibattito;
4) replica del Segretario Nazionale;
5) conclusioni del Presidente Nazionale;
6) proposte di eventuali integrazioni e/o sostituzioni di componenti del Consiglio Nazionale e /o della Direzione Nazionale;
7) votazione di documenti e/o mozioni;
8) varie ed eventuali.
Il Presidente Nazionale
f.to Alberto TOMASSINI
P.S. I lavori si svolgeranno senza interruzione per l’intera giornata fino alle ore 20.00. Qualora fosse necessario la riunione proseguirà anche sabato 4 luglio 2009 e si concluderà improrogabilmente alle ore 13.00.
Regione Puglia e Comune di Bari non potranno non tener conto delle indicazioni dei cittadini. Il risultato delle urne è stato eccezionale, se viene valutato tenendo conto della assoluta insensibilità di istituzioni e forze politiche che hanno trascurato tutta la campagna referendaria. Noi socialdemocratici siamo stati gli unici a crederci, a spiegare i motivi del sostegno ed a impegnare le nostre energie fisiche e finanziarie con manifesti, volantini ed inserzioni. Abbiamo dovuto prendere atto dell’assenza fisica e politica di Sindaco ed Assessore anche ieri quando avrebbero dovuto presiedere ai compiti di coordinare la macchina burocratica. Si sarebbero resi conto dei pasticci creati soprattutto a Ceglie, ove ai cittadini è stata più volte cambiata la sezione e non sempre ne sono stati avvertiti. La mancanza di tabelloni pubblicitari o di strumenti alternativi non ha neanche consentito, come prevede la legge, di dare un minimo di informazioni ai cittadini. Ora le forze politiche regionali senza tentennamenti o timori prendano atto delle indicazioni degli elettori e rapidamente avviino l’ulteriore fase legislativa come fatto negli anni scorsi da Statte che, da quartiere di Taranto è diventato quartiere autonomo, senza che per questo sia cambiata in peggio la vita a Taranto, ma certamente migliorando quella di Statte.
Non conosco le capacità tecniche dei tanti, presunti, Salomè che discettano in tema di Autonomia ed incostituzionalità del referendum, ma mi permetto, con grande umiltà, di rammentare che Statte è diventato Comune Autonomo da Taranto – di cui era quartiere periferico – con lo stesso iter burocratico assunto per Carbonara , Ceglie, Loseto e Palese- S.Spirito.
Mi pare, al contrario utile esaminare, le cifre del bilancio comunale dalle quali si desume che il Comune di Bari prende dalle cinque ex frazioni molto più di quanto non investa.
Con la stessa umiltà mi permetto segnalare due note di veri tecnici, l’amministrativista avv. Felice Lorusso e L’arch. Prof. Mauro Scionti (il cui nome è garanzia anche per la sinistra barese).
Secondo Lorusso ”non solo il comune autonomo di Palese S.Spirito non collide con la Città Metropolitana , ma anzi , è coerente con lo spirito che la pervade: non è un mistero per nessuno (tranne per chi non ha letto la legge) che la Città Metropolitana presuppone una scomposizione dei comuni più grandi che non hanno più senso “metropolitano”, in entità minori ; che la città Metropolitana nasce per l’appunto perché inadeguate sono le grande città come attualmente la conosciamo, incapaci di conciliare le esigenze di aree vaste con le istanze di parti più piccole del loro territorio”. Per Scionti: “Bari è anche Città Metropolitana ed in quest’ottica una puntuale definizione dei ruoli e dei pesi territoriali non contrasta con eventuali processi autonimistici, perché tutto è destinato a ricomporsi nell’unità della gestione sovracomunale a venire della Città Metropolitana stessa”.
Spero che domani Michele Emiliano, che festeggia in Piazza a Carbonara il Corpo dei Vigili Urbani (con scarso rispetto per le norme relative al “silenzio elettorale”) voglia quanto meno invitare i cittadini al voto tenuto conto che in questi mesi c’è stato una forte azione ostruzionistica tesa a delegittimare il referendum.
No, Onofrio Introna, Assessore Regionale ai Lavori Pubblici, Segretario Regionale del Partito Socialista e primo (ed ultimo) coordinatore del centrosinistra pugliese, non mi ha convinto nella sua nota “Noi Socialisti un cantiere con Vendola” pubblicato nei giorni scorsi su “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
E cerco di chiarirmi. Nel 1947 Saragat con la scissione di Palazzo Barberini pose le basi per una chiara collocazione dei socialisti nel mondo occidentale. Quella scelta nelle prime elezioni libere del 1948 consentì all’Italia di scegliere democrazia e libertà, anziché, l’oscurantismo sovietico che avrebbe portato povertà e dittatura in Jugoslavia, Albania, Romania, ecc…
Nenni, che nel 1948 era con il vecchio PCI, dopo qualche anno riconobbe l’errore e da allora i socialisti italiani hanno assunto – per un periodo insieme ai socialdemocratici – la leadership sia del riformismo sia, negli ultimi venti anni, del pragmatismo craxiano.
Rino Formica, in un lucido intervento di circa due anni fa alla Fondazione Di Vagno sul tema “Nenni, Saragat e la scelta socialdemocratica di Palazzo Barberini”, anche come testimone del tempo, ebbe ad affermare come Nenni dovette fare autocritica e prese atto che a Palazzo Barberini non nacque un partito artificiale e senza ideali, ma che si raccolsero le forze della tradizione e quelle più giovani che crearono le condizioni perché il socialismo sopravvivesse ai drammi totalitari del ‘900 che Saragat, definì, con lapidaria sintesi: “il fascismo è la vergogna del capitalismo, il comunismo è la tragedia del socialismo”. Insomma, anche storicamente, che centrano i socialisti con i comunisti?
“VICINI A TUTTE LE VITTIME DEL SISMA. AIUTIAMOLI”.
E’ il messaggio che il PSDI ed il candidato Sindaco Mimmo Magistro hanno scelto nelle gigantografie per gli ultimi giorni di affissione pubblica perché dopo, per la “par condicio”, si potranno utilizzare unicamente gli spazi pubblici del Comune di Bari. “Un messaggio forte –afferma il Segretario Nazionale del PSDI- su sfondo nero ed in alto a destra il tricolore nazionale, a voler significare la forte solidarietà umana alla gente dell’Abruzzo da parte di tutti i socialdemocratici. Abbiamo scelto di destinare a loro gli spazi già acquistati per la campagna elettorale, affinché anche grazie a questo giunga forte da tutti i baresi la solidarietà e l’aiuto ai terremotati. Speriamo che tutti gli amministratori pubblici vogliano donare una parte consistente della propria indennità a questi cittadini più sfortunati”

“Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli abruzzesi colpiti dal sisma ed in particolare a coloro che nel crollo degli edifici hanno perso familiari ed amici. La popolazione de L’Aquila è stata adottata simbolicamente da tutti gli italiani che si dai primi minuti successivi al terremoto, sì è mobilitata nei soccorsi e nel prestare la prima assistenza davanti ad una calamità naturale, così devastante.
Un plauso va al Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi che già nella mattinata successiva all’evento, si è recato nei luoghi del terremoto ed ha iniziato a coordinare il Dipartimento della Protezione Civile. Il premier ha dato prova di altruismo e senso delle Istituzioni, tralasciando almeno per questa volta , il suo indirizzo politico “ad personam” che fin ora ha contraddistinto il governo del centro-destra.
Unica nota stonata come al solito è rappresentata dal ministro della Difesa , Ignazio La Russa.
Il reggente del dicastero di via XX Settembre , avrebbe dovuto essere in prima fila così come fanno i suoi colleghi internazionali, insieme ai contingenti delle Forze Armate, che coadiuvando la Protezione Civile ma anche Polizia e Carabinieri garantiscono una massiccia presenza di personale specializzato a sopperire all’ emergenza in un territorio devastato ed ancora troppo fragile. Il Ministro , invece è continuo protagonista di serate televisive sulle reti nazionali con il solito scopo di fare propaganda più che ai militari impegnati, a se stesso ed alla sue presunte “virtù” nel condurre il prestigioso ministero della Difesa. Sinceramente siamo stufi dei continui atteggiamenti del ministro La Russa, volti esclusivamente a promuovere un mondo quello delle “stellette” che gli Italiani apprezzano solo per il sacrificio quotidiano dei militari, e non certo per la sua insistente propaganda. Ci piace ricordare che lo stesso La Russa in una trasmissione televisiva in onda sull’emittente nazionale La7, dove si evidenziavano i privilegi della casta con le stellette, osò contestare quello che la realtà delle immagini avevano ripreso definendole “faziose e contro lo spirito nazionale”; per non citare i silenzi del suo dicastero sull’abbandono di strutture militari importanti come l’oramai ex Ospedale militare di Catanzaro, che genera l’indignazione di tutti i calabresi che vedendo l’imponente edificio ne comprendono lo spreco per il mancato utilizzo da parte delle Istituzioni.
Crediamo fortemente che in questo momento di riflessione , la priorità sia dare una mano alle popolazioni colpite dal terremoto ma anche ringraziare tutti coloro,civili e militari, che con gesti anche di piccola entità danno la speranza agli abruzzesi ma a tutti gli italiani che nella nostra Nazione prima di tutto quello che conta è la solidarietà; chissà se un giorno il ministro La Russa la preferirà alla televisione.”
Coordinamento Provinciale PSDI Catanzaro
Il Segretario Nazionale del PSDI , Mimmo Magistro ha dichiarato: ”Non possiamo restare inerti di fronte allo scempio provocato dal terremoto. Abbiamo, pertanto, deciso di operare attivamente organizzando un punto di raccolta di beni di prima necessità presso il Comitato Elettorale PSDI sito in Via Dalmazia,13. Stiamo raccogliendo medicinali, coperte, vestiti e quanto possa essere utile in particolare per le fasce di età più deboli come bambini e anziani. Questa sera, inoltre, in occasione dell’incontro organizzato presso il Teatro Piccinni ci sarà un momento di meditazione con un minuto di silenzio per ricordare le vittime e avvieremo la raccolta fondi da destinare alle vittime di questo straziante evento naturale.”
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