Di seguito tutti gli interventi pubblicati all'interno del sito, disposti in ordine cronologico.
Vi rimetto, in allegato, copia del Verbale della Direzione svoltasi il 19/05/2007 anche su mandato dei compagni Grieco, Tomassini, e Carta Jr., che lo sottoscrivono unitamente a me. Allego, altresì, per doverosa informazione, copia del provvedimento del Tribunale di Roma di rigetto di ricorso ex art. 700 da parte di D'andria nei confronti di Magistro e Grieco , depositato nei giorni scorsi. Invito cortesemente il compagno Colella a voler pubblicare sul sito ufficiale del partito copia dell'intero file perchè ne possano essere informati tutti i compagni. Grato per l'attenzione, invio cordiali saluti.
Mimmo Magistro
Il 21 maggio 2007 il Tribunale di Roma ha respinto il ricorso ex art. 700 c.p.c. che Renato D’Andria, nella qualità di sedicente Segretario Nazionale del PSDI, aveva proposto al fine di inibire a Mimmo Magistro e Giovanni Grieco “ogni attività politica all’interno del PSDI”.
Il Tribunale di Roma, in accoglimento delle eccezioni sollevate dai Vice-Segretari Magistro e Grieco, assistiti ancora una volta dallo Studio Legale Carta di Roma, ha dichiarato inammissibile il suddetto ricorso ed ha condannato il D’Andria alla refusione delle spese giudiziali in favore dei resistenti. Clicca qui per scaricare il documento in copia.
La Direzione Nazionale ha respinto all’unanimità le dimissioni presentate dall’On. Giorgio Carta da Segretario Nazionale del PSDI.
Il 18 maggio 2007 il Tribunale di Roma, in composizione collegiale, ha respinto il reclamo proposto da Renato D’Andria, nella qualità di sedicente Segretario Nazionale del PSDI, avverso il provvedimento del 13 aprile 2007 con cui il medesimo Tribunale, in composizione monocratica, aveva posto nel nulla l’elezione dello stesso D’Andria a Segretario del Partito. Il Collegio, oltre a confermare la fondatezza del ricorso cautelare presentato da Mimmo Magistro e Diego Stanzione, assistiti dallo Studio Legale Carta di Roma, è altresì entrato nel merito di ogni singolo provvedimento adottato dal D’Andria a far data dal dicembre dello scorso anno sino ad aprile del 2007, dichiarando così illegittime le delibere adottate dalla Direzione Nazionale del 14 dicembre 2006 e dal XXVII° Congresso Nazionale del 26-27-28 gennaio 2007, le sanzioni di sospensione ed espulsione comminate dallo stesso D’Andria nei confronti di numerosi membri della Direzione Nazionale, nonché la revoca della Commissione di Garanzia per il Congresso e la sostituzione di essa con i Commissari ad acta nominati dal medesimo D’Andria. In buona sostanza, le decisioni del Tribunale di Roma, in composizione monocratica e collegiale, hanno travolto l’intero operato di D’Andria nella suddetta qualità, privando di ogni efficacia tutti gli atti dallo stesso posti in essere. Clicca qui per scaricare il documento in copia del Tribunale Civile di Roma.
Il compagno On. Dino Madaudo, già Sottosegretario di Stato, ci ha inviato una lettera aperta sulla figura di Mario Tanassi che pubblichiamo di seguito.
"Con immenso dolore ho appreso la triste, dolorosa notizia della scomparsa dell’indimenticabile Amico e compagno Mario Tanassi, Statista e leader indiscusso della Socialdemocrazia Italiana. Uomo di grandi qualità, onesto, leale e generoso; costretto a pagare un durissimo prezzo per vicende che non ha commesso. Mi sono onorato e mi onorerò sempre di essergli stato vicino e di avere condiviso e sostenuto la Sua posizione politica. Egli è stato sacrificato, senza appello, da una Corte Costituzionale politicizzata, per la maggiore parte composta da non Magistrati, che non ha più giudicato reati diversi dall’alto tradimento e dall’attentato alla Costituzione; mentre in Parlamento, dopo l’intervento di Giuseppe Saragat, in Sua difesa, l’indegno disegno politico è stato portato aventi, con spregiudicatezza da politici disonesti che, oggi, fanno le prove per professarsi Socialdemocratici. Da credente, sono certo, che la Giustizia Divina Gli abbia di già concesso la giusta assoluzione e che l’Onnipotente gli abbia aperto le porte del Paradiso. In questo particolare, doloroso momento mi stringo, spiritualmente, al fianco di tutta la famiglia, piangendo, unitamente a tutti i Socialdemocratici Italiani, la Sua dipartita. VIVA MARIO TANASSI, combattente per la salvaguardia e la difesa della democrazia italiana e dei diritti dei lavoratori; che il Signore Lo abbia in Gloria e misericordioso com’è perdoni tutti coloro che Gli hanno creato, in vita, tantissimo, ingiusto, dolore. Addio, caro Mario, rimarrai sempre nei nostri cuori e Ti ricorderemo con, immutato, grande e sincero affetto."
Messina, 7 maggio 2007
Dino Madaudo
Riteniamo doveroso pubblicare un intervento del compagno Antonio Pappalardo apparso su “libero” di oggi.
Ringraziamo Pappalardo – ritenendo di interpretare il pensiero di tutti i socialdemocratici – per il Suo coraggio nel difendere Tanassi che ha pagato per tutta una classe politica in parte bigotta ed in parte cinica.
Avremmo tanto voluto leggere in questi giorni, non solo delle vicende giudiziarie ma dei meriti di un uomo che ha contribuito a realizzare una vera democrazia in Italia. Peraltro, quello che più ha colpito negativamente quanti lo conobbero, è l’aver letto di un esponente politico ignorante quando invece, al contrario Tanassi è stato uomo di grande cultura e docente di letteratura romana.
Il Psdi ed i suoi iscritti sono vicini alla famiglia dell'ex segretario Mario Tanassi, la cui morte oggi rinnova il ricordo di un processo e di una condanna ingiusta – peraltro sopportati con gran dignità - che ne fecero la vittima sacrificale di un procedimento di sicura connotazione politica.
On. Giorgio Carta - On. Antonio Cariglia
Partito Socialista Democratico Italiano
DIREZIONE NAZIONALE
Roma , li 30 Aprile 2007
Ai componenti la Direzione Nazionale PSDI
Oggetto: Convocazione Direzione Nazionale PSDI
Cari compagni, la Direzione Nazionale del Partito è convocata per le ore 18.00 di venerdì 18/05/2007 in prima convocazione e per le ore 12.00 di sabato 19/05/2007 in seconda convocazione, in Roma, presso il Palazzo Rospigliosi, Via XXIV Maggio n. 43 (di fronte al Quirinale) , con il seguente o.d.g. :
1) dimissioni dell’on. Giorgio Carta da Segretario Nazionale e da componente della Direzione Nazionale del PSDI;
2) dichiarazione di decadenza e di perdita della qualità di iscritto, con efficacia dal 29.05.2006, di Vittorio Sica, in applicazione degli artt. 3, III° comma, e 17, II° comma, Statuto;
3) elezione del Segretario Nazionale;
4) conto consuntivo 2006 e bilancio di previsione 2007;
5) tesseramento;
6) riconvocazione del Congresso Nazionale: approvazione norme congressuali, nomina Commissione di Garanzia per il tesseramento e la gestione del congresso;
7) varie ed eventuali.
Fraterni saluti.
I VICE SEGRETARI NAZIONALI
GRIECO Giovanni - MAGISTRO Domenico
A che vale parlare di Berlusconi o di Prodi se non per litigare? I partiti hanno però localmente compiti ben comprensibili all’interno della logica pervasiva di questo potere che asfissia la vita sociale e sottrae risorse, umane ed economiche: loro distribuiscono cariche e posti di lavoro, con quel che ne deriva, e fungono da canale per convogliare le più o meno scarse risorse che ricadono sul territorio, ovviamente indirizzandone il flusso, e funzionano da ufficio di collocamento per parenti e più o meno amici, per essere infine “condotta di collettamento” dei voti che servono a confermare il potere politico che si vuole perpetuare. Altro non sa fare che essere questo tipo di potere politico.
L’ISTAT, con il comunicato stampa del 20 dicembre 2006, ha riportato i dati occupazionali in Italia. Media italiana 6,1% - grossissimo risultato, ma che cosa ce ne possiamo fare al Sud quando la disoccupazione del Nord è il 3,6%, del Centro del 5% ed al SUD, unico a due cifre, del 10,7%?
Che Anniversario del Lavoro dobbiamo festeggiare? Sarebbe meglio festeggiare l’Anniversario della Disoccupazione!
Non si tratta di fare rivoluzioni, ma di muoversi nella direzione, certamente difficilissima, di un ripristino del senso di comunità, della chiarezza di rapporti che dica, attraverso il modo di operare, come la gente debba essere trattata.
Francesco ROMANO
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