Di seguito tutti gli interventi pubblicati all'interno del sito, disposti in ordine cronologico.
I socialdemocratici contribuiranno anche nelle prossime elezioni politiche, come nel passato accaduto anche durante le ultime elezioni regionali e amministrative, a garantire la scelta di una classe politica che sappia amministrare il bene pubblico" ha dichiarato il Presidente Nazionale dell'iSD (i Socialdemocratici), Mimmo Magistro, nel corso di un incontro con amministratori ed ex amministratori già del Psdi della Puglia e delle regioni vicine. Basilicata, Campania, Calabria e Molise. Peppino Abbati, già Assessore al Comune di Bari, capogruppo PSDI alla Regione Puglia e attualmente Presidente dell’Aitef Onlus, ha riaffermato i temi di un possibile confronto politico con i potenziali alleati di un'area che non può che essere riformista, laica e democratica. Per Abbati "la nuova Europa, il lavoro, il riequilibrio tra Nord e Sud, la Giustizia, la scuola, migrazioni formeranno la nostra piattaforma”. All'incontro ha partecipato l'on. Antonio Bruno, già sottosegretario al lavoro, che ha confermato la sua adesione e degli amministratori del Salento a tale battaglia politica. Inoltre è stato preso atto con soddisfazione della elezione nella ultime amministrative di tanti socialdemocratici in piccoli e grandi comuni tra i quali Lecce e Taranto. Infine, è stata approvata una bozza di programma che, dopo essere stata sottoposta al confronto interno all'iSD, diventerà piattaforma della discussione con le altre forze politiche di area riformista nello spirito saragattiano. In tal senso sarà sollecitato un incontro sia con il Governatore Emiliano, che con Decaro, nella doppia veste di Presidente dell’ANCI e Sindaco di Bari. In queste settimane, analoghe iniziative si stanno svolgendo in altre regioni italiane.
Il segretario Pd: «È in corso una campagna strumentale della sinistra a fini elettorali Pezzi di coalizione che non hanno il coraggio di staccarsi invitano al voto disgiunto» E poi la stoccata agli alleati: «La sinistra radicale chiuda la bocca per sempre»BARI - «Nella mia coalizione sono tutti presentabili. Ci sono solo due persone la cui storia politica recente è collegata al centrodestra. Due candidati su 400. Ho l’impressione che qualche “pezzettino”, in arrivo soprattutto dall’area di Molfetta, pezzettini che non hanno neppure il coraggio di staccarsi, di dire “Abbiamo fatto male ad apparentarci con Emiliano, ci scusiamo e facciamo retromarcia” stia agitando strumentalmente questa bandiera. A fini elettorali. Per fare concorrenza interna e sleale al Pd». Michele Emiliano è arrabbiato. L’associazione della sua vicenda elettorale a quella di Enzo De Luca, candidato del centrosinistra in Campania al quale si rimprovera di aver imbarcato alleati, appunto, impresentabili, «è impropria». E passa al contrattacco. Dopo settimane di critiche e accuse per la composizione troppo larga e variegata della sua squadra elettorale, punta il dito. «Qualcuno sta spingendo perché gli elettori esprimano un voto disgiunto: a un candidato consigliere del centrosinistra e a un candidato presidente di destra. Devono smetterla. E se proprio vogliono fare questo giochino, almeno sostengano la candidata del Movimento 5 stelle. Io tifo perché loro arrivino secondi». I due casi: Maurodinoia e TammaccoL’occasione a Emiliano la fornisce la presentazione dell’ultimo alleato, in ordine di tempo, del centrosinistra. È Mimmo Magistro, leader dei Socialdemocratici che ha abbandonato il centrodestra di Schittulli per Emiliano. «Sono soltanto due i candidati ai quali si può “contestare”, ammesso che ci sia qualcosa da contestare, una recente appartenenza al centrodestra: Saverio Tammacco (il consigliere comunale di Molfetta eletto con Forza Italia e all’opposizione della sindaca vendoliana Paola Natalicchio, ndr) e Anita Maurodinoia (che invece era la candidata di Schittulli a Bari fino alle ultime elezioni della città metropolitana, ndr). Altri hanno appartenenze politiche diverse più antiche ma non li ho portati io in coalizione». Il riferimento è tra gli altri a Eurpeprio Curto, ex missino oggi dell’Udc. «La sinistra radicale chiuda la bocca per sempre»«Non sono migliori, più trasparenti operazioni come le mie, fatte alla luce del sole e prima del voto, che quelle alla Tsipras che prima vince le elezioni dicendosi di sinistra e poi si allea alla destra?», continua la sua intemerata Emiliano. Che quindi lancia l’avvertimento alla «Sinistra radicale»: «Chiuda la bocca per sempre. La doppia morale non ci appartiene. E le accuse di impresentabilità si ribaltano su chi le muove». Per il candidato, insomma, la misura è colma: «Sono stanco di dover rappresentare sempre quello che deve costruire le coalizioni i programmi e le ragioni di una vittoria. Per poi sentirmi fare la morale da qualche pezzettino di quell’alleanza, qualcuno che non ha nemmeno il coraggio di staccarsi. Del resto io non ho mai criticato operazioni come quelle con cui Vendola ha portato in giunta pezzi del centrodestra. Mi sono fidato della garanzia che l’indirizzo politico sarebbe rimasto di sinistra. Ora sono vittima di un attacco concentrico che respingo molto nettamente. Ricordo ai miei alleati che la competizione è con la destra e con il M5S. Non si può pensare di lavorare per sottrarre voti al pd. È una scorrettezza». «Del Partito della Nazione me ne frego, io aggrego gli antifascisti»Infine un avvertimento anche a chi associa la sua strategia a quella renziana del partito della Nazione. «Noi non partecipiamo al cosiddetto partito della Nazione. Non me ne frega proprio niente di queste questioni nazionali. Rispetto alle quali, peraltro, sono contrario. Certo, che il cattolicesimo democratico possa convivere con Salvini e casa Pound fa rabbrividire. Ricongiungere al centrosinistra tutto il cattolicesimo democratico, emarginando la destra missina è il nostro dovere di antifascisti». Fonte: CORRIERE DELLA SERA / CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
I socialdemocratici pugliesi, anche nel pieno rispetto della propria federale autonomia statutaria, sosteranno la candidatura di Michele Emiliano e, nelle sei province, di candidati di liste a lui collegate. La partecipazione alla stesura del suo programma è apparsa la strada più giusta in un contesto sempre più scevro da ideologie e simboli ed abbisognevole, invece, di uomini, progetti e programmi concreti per governare la Puglia. La scelta calata dall’alto dei candidati presidenti del centrodestra e la deriva populista della Lega Nord e di FdI, hanno irrobustito la nostra decisione di recuperare il tradizionale ruolo di forza riformista e laica che non ha più ragion d’essere nelle coalizioni di destra - anche dopo l’abbandono di pezzi importanti delle posizioni riformiste storiche del Pdl, come gli onorevoli Sacconi, Cicchitto e Vizzini, che del PSDI è stato segretario nazionale. Aver, poi, voluto continuare a indicare fantomatici sostegni di presunti socialdemocratici (e repubblicani) è la prova di un tentativo, fallito, da parte di Schittulli, di confondere il nostro elettorato saragattiano. La guerra in atto ancora oggi all’interno di un centrodestra ridotto nei numeri e con una conflittualità distruttiva interna crescente, ha ulteriormente rafforzato la nostra decisione, già assunta e notifica agli interessati lo scorso agosto, di non poterci più sentire a nostro agio in una forza conservatrice e con frange razziste. Per tale motivo abbiamo ritenuto di non accogliere le proposte pur pervenuteci di candidare nostri rappresentanti. Le alleanze innaturali tra l’on. Fitto e il sen. Cassano che da anni manifestano odio politico e voglia di reciproco annientamento, aggiunto alle continue cadute di stile e mezze verità del loro candidato presidente non potevano che indurci ad una scelta etica diversa dell’interesse del territorio perché potrà porsi in sintonia con le realtà locali (Comune ed Area Metropolitana di Bari) e nazionale. Al prof. Schittulli che omette nelle sue dichiarazioni di rammentare che alla conferenza stampa di agosto scorso sulla decisione di indire le primarie erano assenti propri gli uomini di Ncd con cui ha fatto una lista comune, vogliamo rammentare che non ha più titolo di richiamarsi alla società civile perché da 6 anni ha messo in piedi un partito/movimento in competizione spietata con nuovi e vecchi partiti. Lo scioglimento del suo gruppo al comune e ai municipi di Bari è la prova del suo fallimento. Siamo, insomma, fiduciosi di poter dare un sostegno serio e leale a Michele Emiliano, candidato di un rinnovato centrosinistra come accadde 10 anni fa quando la lista con il nostro simbolo (insieme a Repubblicani Europei e Socialisti Autonomisti) conquistò due seggi. Mimmo Magistro(Presidente Nazionale Isd - I Socialdemocratici) http://www.affaritaliani.it/puglia/magistro-i-socialdemocratici-appoggeranno-le-liste-emiliano-365912.html
Mimmo Magistro, Presidente Nazionale dell’Isd (i Socialdemocratici) ha dichiarato: “I Socialdemocratici confermano che non sosterranno Francesco Schittulli quale candidato Presidente, come lealmente e ripetutamente ribadito dallo scorso 28 agosto (e sino a 15 giorni fa) all’interessato e a tutti i dirigenti di Forza Italia presenti sul territorio pugliese". "La scelta, poi unilaterale del duo Berlusconi-Mattioli (con l’assenza di una verifica della volontà del territorio) e la deriva populista con la Lega Nord, hanno irrobustito la nostra decisione di recuperare il tradizionale ruolo di forza riformista, laica e socialista che non ha ragion d’essere nella coalizione di centro destra anche dopo l’abbandono di pezzi importanti delle posizioni riformiste storiche quali quelle degli onorevoli Vizzini e Sacconi". "Voler continuare a indicare fantomatici sostegni da parte di presunti Socialdemocratici, di Repubblicani o di esponenti dell’UDC in Puglia, è la prova di un tentativo di confondere l’elettorato". "I socialdemocratici che negli ultimi 10 anni hanno prima contribuito alla rinascita del PSDI e che successivamente (per motivi noti) hanno creato l’Isd, partecipando a tutte le elezioni regionali, provinciali e locali, confermano con tutti i dirigenti, nessuno escluso, confermano che non voteranno Schittulli". "Ma, di più, questo fantomatica “Nuova Socialdemocrazia”, che sosterrebbe Schittulli, è sconosciuta al popolo socialista e socialdemocratico di internet, al Ministero degli Interni e all’ufficio delle entrate. Se qualche vecchio deputato del secolo scorso, che non ha più alcun radicamento tra gli elettori, organizza una partita a scopa con altre tre amici non può dire di rappresentare la socialdemocrazia. Invece, segreteria nazionale, regionale e quelle provinciali dell’Isd, confermano il loro contributo sociale, politico e morale nei confronti di quel candidato presidente e di quei candidati consiglieri regionali che sapranno mettere in campo un programma di rinnovamento nel senso auspicato dai cittadini". "In tale contesto, l’invito a partecipare alla stesura di un programma da parte del candidato Michele Emiliano appare la strada giusta per governare la Puglia. Quella Puglia che 10 anni fa anche grazie alla presenza del nostro simbolo, in una lista con socialisti e repubblicani, consentì l’elezione di 2 consiglieri regionali e fu determinante per la vittoria di centrosinistra”. http://www.affaritaliani.it/puglia/i-socialdemocratici-magistro-no-a-schittulli.html
“i Socialdemocratici” dedicano, ogni anno, la giornata dell'11 gennaio al ricordo della rinascita del PSLI (denominazione apparsa più volte nei momenti critici della storia del socialismo italiano. In seguito cambiata in PSDI) per opera (principalmente, non esclusivamente) di Giuseppe Saragat. Quell'evento è passato alla storia come “scissione di Palazzo Barberini” ma di esso non desideriamo evidenziare il carattere scissionista né l'effetto, che ne conseguì, di isolamento forzatamente “elitario” nel contesto della sinistra italiana. Ciò che oggi conta più che mai tener presente è il valore morale e politico di una scelta di campo, quella occidentale e riformista, che, vista, oggi, con il “senno di poi”, ha tracciato il solco fondamentale, l'alveo necessario, in cui gettare il seme dell'unico “socialismo” che la storia ha rivelato concretamente utile per migliorare le condizioni di vita di miliardi di persone nel mondo. In questo senso il coraggio politico, l'intransigenza etica, il senso profetico (tipico di tutte le più grandi personalità della storia) di Giuseppe Saragat, hanno operato nel tempo, e continuano ad agire nel momento presente, come elementi unificanti, filo conduttore di una visione riformista e progressista della società italiana ed europea. In tale spirito la città di Torino ha reso omaggio a Giuseppe Saragat nel giorno del cinquantesimo anniversario dalla sua elezione alla Presidenza della Repubblica (28 dicembre 1964). Ed il sindaco Piero Fassino, scoprendo una targa sul palazzo in cui nacque (il 19 settembre 1898) il primo Presidente della Repubblica socialista, ha voluto riconoscere che "Saragat ebbe il coraggio di affermare convinzioni che la storia avrebbe poi dimostrato essere giuste. E' stato l'uomo che più di tutti si è battuto per un socialismo che si coniugasse con democrazia e libertà. Giusto onorarlo non solo come uomo di Stato, ma anche come grande politico". Questa ritrovata, conquistata consapevolezza, è significativa alla vigilia dell'elezione di un nuovo Presidente della Repubblica, in una fase della storia totalmente cambiata, in cui Europa ed Italia non sono più in presenza dei contrasti ideologici e geopolitici del Novecento ma devono affrontare la temperie nuova e profonda tra la visione di una “governance” mondiale basata sull'interesse dei grandi capitali finanziari ed una dimensione di difesa della libertà e del benessere delle persone, delle famiglie, dei territori, senza la quale il governo delle nazioni e la funzione delle forze politiche rischiano di diventare vuote di ogni significato e prospettiva.
La Segreteria Nazionale dell'Isd (i socialdemocratici)
Una coppa non è soltanto un pezzo di metallo ed una base. Una coppa significa tanto: sudore, tenacia, allenamento costante. Significa spirito di gruppo, sacrificio. E tanti ricordi. Sono passati trent’anni da quando, in Germania, le ragazze baresi riuscirono a conquistare la Coppa Cev (attuale Challenge Cup della federazione europea di pallavolo femminile) battendo il Modena. Portare l’orgoglio della propria baresità in giro per l’Italia potendo sfoggiare il primo trofeo continentale conquistato da una squadra di pallavolo femminile italiana non è cosa da poco. Lo ha ribadito il sindaco di Bari Antonio Decaro quando, ieri pomeriggio, ha formalmente riconsegnato la Coppa Cev che l’Amatori Volley Bari ha conquistato (targata Victor Village) 30 anni fa nelle mani di alcune delle giocatrici che di quella squadra fecero parte, guidate da un emozionato presidente del sodalizio sportivo Mimmo Magistro. La coppa da martedì 21 ottobre sarà tra i ricordi più prestigiosi della mostra itinerante che iniziando da Milano festeggerà il volley femminile italiano. L’Amatori è stata la prima squadra nella storia della pallavolo femminile italiana a vincere una Coppa Europea (seguita dopo 2 anni dalla Teodora Ravenna in Coppa Campioni) e resta l’unico club della città di Bari in assoluto a vincere una coppa europea con uno sport di squadra. Dopo la riconsegna del Trofeo abbiamo scambiato qualche battuta con Magistro, ripercorrendo le emozioni di quella vittoria. Cos’ha provato quando l’Amatori Volley Bari è arrivata, prima squadra italiana di pallavolo femminile, a vincere in Europa?“Una grande soddisfazione. Mi sono sentito un Vero Barese! Un Barese privilegiato! Mi sono sentito davvero appagato per il raggiungimento di un obiettivo, dato che anch’io sono nato giocando a palla a volo nell’oratorio dei Salesiani di Bari”. Magistro, quale futuro vede per la pallavolo in Puglia e a Bari?“Sicuramente migliore di quello attuale. Ma c’è bisogno di un forte rinnovamento del gruppo dirigente che non può restare invariato dopo 35 anni”. PUGLIA IN - 17 ottobre 2014
La splendida vittoria della nazionale italiana di pallavolo contro la Cina ha chiuso le due settimane baresi dei Mondiali di volley. Tifo alle stelle, pienone e gran partita delle azzurre hanno sancito una positiva esperienza per lo sport barese. Da oggi si torna ai problemi di ogni giorno, alle palestre scolastiche quasi sempre inagibili, alle piccole e grandi società sportive alle prese con la sopravvivenza. Il Comune di Bari non ha un euro in bilancio stremato dal pesante contributo assegnato ai Mondiali di volley che, per bocca dei dirigenti della pallavolo, sono, però, serviti ad una serie di manifestazioni stranamente, siamo certi, e solo casualmente pre-elettorali, diciamo “consigliate” dal vecchio assessore. Assessore e al tempo stesso presidente regionale del Coni che, nella fretta di fare una sua lista personale per le elezioni, ha dimenticato che nella città di Bari insistono club storici, piccoli e grandi, che andavano coinvolti e che l’adesione alla sua lista (zeppa di dirigenti direttamente o indirettamente gestori di impianti) non poteva essere la scriminante per dare un aiuto a tutto lo sport cittadino. Il fatto che il Col (Comitato organizzatore locale) dei Mondiali di volley sia stato influenzato dalle sue indicazioni ha forse inciso sulle recriminazioni pubbliche fatte dal vice presidente Fipav. Recriminazioni sui biglietti omaggio largamente richiesti e poi cancellati dalla sua memoria. Abbiamo partecipato, organizzato od assistito nella nostra tripla vita, sportiva, professionale e politica, a manifestazioni di livello mondiale, Olimpiadi, congressi ed assemblee e sappiamo come la scelta dei comitati organizzatori sono il presupposto su cui si basa il successo dell’iniziativa (basta vedere quelli dei Mondiali di calcio e dei Giochi del Mediterraneo per limitarci a Bari). Mi chiedo quanti mondiali avessero non organizzato, ma anche solo visto, alcuni componenti del Col. E perché nascondere che nelle prime due gare della nazionale italiana, gli organizzatori presi dal panico dei vuoti in tribuna, hanno chiamato tutti i club della provincia e distribuito migliaia di quei biglietti omaggio che giustamente erano stati negati ai politici? Giustamente dico: hanno fatto bene! Quando si organizza una manifestazione ufficiale, con gli inni nazionali e con 200.000 euro di risorse pubbliche, c’è un protocollo da rispettare e riguarda le autorità a cui vanno inviati gli inviti, come accade per la Fiera del Levante. Non mi pare che sia stato fatto. Così come, essendo soldi pubblici, occorreva che nella prima settimana, qualcuno più esperto nelle organizzazioni sportive, segnalasse l’opportunità di ingressi gratuiti o ridotti previa presentazione di iscrizione alla Fipav o ad altre federazioni. Cioè nella prima settimana c’è stato un potenziale spreco di risorse pubbli che. Da oggi vorremmo voltare pagina. La politica si è data delle regole. Regole più volte richiamate dal presidente del Coni in questi giorni. Bene, se un sindaco non può fare più di due mandati, mi chiedo perché un presidente regionale del Coni ci deve restare a vita con l’aggravante di fare nel contempo - non come tecnico ma come politico - anche l’assessore al Comune. E anche la Fipav le regole le faccia rispettare senza furbizie e sostanziali raggiri. Cioè (il ragionamento non è solo per la Puglia) senza che ci sia il gioco dell’oca: quattro anni presidente provinciale, otto anni presidente regionale, poi otto anni consigliere federale e poi si torna indietro, ancora otto anni regionali, sempre scambiandosi con il proprio doppione che si accomoda silenziosamente sapendo che comunque, il suo alter ego sarà sempre papa, re e cardinale. Tra due settimane si ritorna a votare perché il presidente regionale indicato da Giuseppe Manfredi ha gettato la spugna per gli impegni professionali, peraltro già noti. Non vorremmo che si rimetta in moto nuovamente il gioco dell’oca per cui alla Fipav Puglia ritorni lo stesso dirigente che un anno fa, otto anni fa e dodici anni fa ha scambiato il posto con Manfredi. Manfredi - è questo l’appello pubblico che gli rivolgo - dimostri di voler bene al movimento e lasci liberi club, atleti e tecnici di discutere e scegliere liberamente. Mimmo MagistroCORRIERE DEL MEZZOGIORNO - 8 ottobre 2014
Nel suo primo giorno da Sindaco, Antonio De Caro ha cercato di attribuirsi nuovamente meriti che non gli appartengono cercando di riscrivere la storia di questa città, con citazioni non veritiere che offendono chi ha servito prima di lui Bari. Poichè la stampa "on line" sta dando in queste ore gran risalto alle sue dichiarazioni, una volta per tutte vogliamo dirgli che l'istituzione dei parcheggi periferici con bus navetta, da lui ribattezzati "park&ride", appartengono ad una precedente generazione, al sottoscritto, al padre Antonio e a Ninni Vignola, quali assessori al traffico succedutisi nell'epoca.
A febbraio 1983, Sindaco De Lucia, con un provvedimento che diventò riferimento anche per molte amministrazioni di sinistra dell'Emilia Romagna, con il consenso di sindacati, commercianti ed intero consiglio comunale, varai la zona a traffico controllato che prevedeva l'istituzione di parcheggi periferici (al Lungomare sud- dove ci sono gli attuali e da dove sarebbe partito stamani il giovane Antonio) e tra la Fiera del Levante ed il vecchio stadio della Vittoria. Il provvedimento, come dimostra la foto allegata e il contenuto dell'articolo che la Gazzetta del Mezzogiorno volle dedicarmi, prevedeva anche la chiusura del centro cittadino(non solo della città vecchia!) tra le 7 e le 9.15 e tra le 14.45 e le 16.45, ad esclusione di bus, taxi e biciclette per evitare innanzitutto la sosta improduttiva.
Il provvedimento realizzò anche le corsie preferenziali ad esempio su via Piccinni e via Crispi con i cosidetti "occhi di gatto". Rammento anche che con un duro pressing riuscimmo ad ottenere dalla Regione Puglia ben 30 bus di nuova generazione, ecologici.
Il provvedimento negli anni successivi fu revocato perchè aumentarono a dismisura quanti con sotterfugi ottenevano il pass di deroga.
Invio cari auguri a De Caro per quello che farà, e di cui ha bisogno la città dopo i 10 anni di danni di Emiliano, ma non si appropri di ciò che appartiene ad altri!
Mimmo Magistro
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