IL PSDI VALUTA NON ADEGUATE ED INIQUE LE MISURE FINANZIARIE DEL GOVERNO
Documento politico approvato dalla Direzione Nazionale del Partito nella riunione del 28 maggio 2010.
La Direzione Nazionale del P.S.D.I. si è riunita in Roma il giorno 28 maggio 2010, per dibattere il momento politico e la situazione economica attuale. La Direzione ha condiviso ed approvato la relazione del Segretario Nazionale e l’analisi e le proposte contenute nella stessa. La Direzione nella discussione si è particolarmente soffermata sulla gravità della crisi economica e sociale che il Paese sta attraversando e che continua a pesare sempre più prepotentemente sulle categorie più deboli ed emarginate ed ha espresso, quindi, le sue valutazioni parzialmente negative sulla manovra correttiva e sulle misure adottate dal Governo per fronteggiarla. La Direzione Nazionale al riguardo di tale manovra finanziaria, pur apprezzando alcuni interventi contenuti nella stessa e rivolti a ridurre i costi della politica e gli sprechi enormi tuttora presenti in alcuni settori della organizzazione dello Stato a livello centrale e territoriale, li ritiene certamente insufficienti. Molto più duri, ad esempio, dovrebbero essere gli abbattimenti sulle indennità dei parlamentari o dei consiglieri regionali o dei manager di enti pubblici rispetto al progettato tetto del 5/10%; seri abbattimenti dovrebbero,poi, riguardare le pensioni di questi rappresentanti delle Istituzioni; più incisive dovrebbero essere le iniziative dirette ad eliminare gli enti territoriali inutili(vedi province, comunità montane, alcuni enti cosiddetti previdenziali ma per la verità solo assistenziali) nonché altri vari carrozzoni capaci soltanto di partorire bilanci passivi e di creare nuovi e più vasti serbatoi di parassitismo e di clientela; una azione energica andrebbe, inoltre, fatta nella direzione di stabilire il divieto di cumulo delle pensioni oltre un tetto che non superi i 5.000 euro mensili. Non ritiene, peraltro, il PSDI di poter condividere gli interventi programmati nei confronti dell’intero comparto del pubblico impiego attraverso il blocco indiscriminato e generale dei contratti o del turn over, quando risulta evidente a tutti che anche in questi settori della società occorre soprattutto tagliare i rami secchi, qualificare l’organizzazione della macchina burocratica premiamdo i meritevoli e penalizzando gli scansafatiche, piuttosto che impoverire, con grande ingiustizia, le tasche di tutti i pubblici dipendenti, finendo col ridurre ulteriormente il potere di acquisto di una grande massa di cittadini a scapito dell’intero sistema dei consumi e della produzione. Occorre pertanto che d’ora in poi ogni manovra finanziaria adottata abbia un carattere etico e di equità e non sia solo uno strumento contabile di equilibrio di bilancio e di spesa. Sul momento politico attuale del Paese, poi, la Direzione ha dovuto osservare che la fase politica ed istituzionale del Paese continua a presentare aspetti e carattere di confusione, ambiguità e contraddizioni oltre che di costante contrapposizione da parte di entrambi i blocchi imperniati sui due maggiori partiti del PDL e del PD, tutti elementi che nulla di positivo fanno presagire per un ordinato moderno sviluppo democratico del Paese. A ragione di questo perdurante stato di ambiguità e di confusione nel sistema delle alleanze che caratterizzano i due blocchi contrapposti, Il PSDI ritiene di dover confermare, con maggiore forza e convinzione, particolarmente in vista della prossima scadenza elettorale del 2013, le proprie radici e le proprie idealità politiche e programmatiche basate sulla difesa dei valori delle libertà individuali e della solidarietà sociale. Valori e temi sui quali certamente si soffermerà il prossimo Congresso Nazionale restando convinta, la Direzione Nazionale, che allo stato attuale il PSDI non può che continuare a ricercare e privilegiare, circa le possibili alleanze, contatti, rapporti ed intese con le forze politiche ed i movimenti da sempre di ispirazione liberale, laica e libertaria, socialista e riformista, per far crescere e rafforzare il progetto comune di un Paese sempre più radicato sui principi della liberta, della democrazia e della giustizia sociale.
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