IL PSDI, DA SEMPRE MOTORE DEL RIFORMISMO ITALIANO, NON ENTRA NELL'UNIONE DI CENTRO
Il Partito Socialista Democratico Italiano prende risolutamente le distanze da quanto affermato dal signor Tomassini Alberto in riferimento a dichiarazioni rilasciate "meramente a titolo personale" durante gli
Stati Generali dell'Unione di Centro a Chianciano Terme (SI). E' pertanto da
ritenersi priva di ogni fondamento, sia politico che giuridico, la presunta
volontà del Partito Socialdemocratico, rappresentato statutariamente in
via esclusiva dal Segretario nazionale Mimmo Magistro, di confluire nel soggetto
centrista fondato e guidato dall'On. Pier Ferdinando Casini.
La Direzione Nazionale del PSDI, riunitasi in Roma appena l'11 settembre scorso, ha invece unanimemente rimarcato la volontà di proseguire nella formazione di una grande area politica socialista, riformista, laica e libertaria, che si ponga al fianco dei cittadini, degli studenti e dei lavoratori, in decisa contrapposizione all'attuale sistema politico liberticida, assoggettato ai grandi partiti-contenitore privi di idee e
di identità.
Il Signor Tomassini pertanto, nella sua duplice qualità di iscritto nonché
di presidente nazionale del PSDI, non avendo mai ricevuto alcuno specifico
mandato a rappresentare presso terzi presunte istanze di scioglimento del Partito Socialdemocratico, sarà invitato ad esporre e giustificare la sua condotta alla presenza degli organi politici e giuridici competenti.
La Direzione Nazionale - su proposta del Segretario Magistro - ha inoltre
provveduto a ratificare la nomina del dott. Luciano Calì a portavoce nazionale del PSDI.
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