PRENDERE ATTO DELLA REALTA' -- MOBILITARE I COMPAGNI -- ORGANIZZARE IL PARTITO
PSDI
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I cinque gruppi presenti nel Parlamento - PdL, Lega, IdV, UDC e PD -
hanno raggiunto una intesa unanime, caldeggiata con forza dal Partito
Democratico che ne sarà il vero beneficiario, per modificare un
solo punto della legge elettorale attualmente vigente per le elezioni
europee. Fermo restando l'impianto della legge - incluse le preferenze
ed i 5 collegi attuali - verrà introdotto lo sbarramento al 4
per cento.
Le uniche voci dissonanti sono venute dal Gruppo Misto, dove sono
rappresentati il Movimento per l'Autonomia e le minoranze linguistiche.
Il Presidente dell'UDC, Rocco Buttiglione, ha dato ampie assicurazioni
che il suo partito, lieto peraltro di aver contribuito a "salvare" il
voto di preferenza, non ostacolerà l'accordo raggiunto.
Vengono di conseguenza meno per il PSDI le fondamenta stesse di
qualunque possibile dialogo con l'UDC.
Il PSDI - che fa parte del "Comitato
per la Democrazia" insieme al Partito Socialista, a Sinistra
Democratica, ai Verdi ed a Rifondazione Comunista, ha denunciato
l'accordo per lo sbarramento come il "tentativo
di un colpo di mano dell’ultima ora sulla legge elettorale" ed
un "attentato alle regole di una
civile convivenza democratica" ed ha annunciato la
partecipazione a manifestazioni ed iniziative clamorose come quella
davanti alla RAI - non può al contempo ipotizzare di essere
alleato col partito di Mannino, di Cuffaro e di Casini che allo
sbarramento anti-pluralismo è pienamente concorde.
Il prossimo Consiglio Nazionale del Partito, la cui convocazione non
è ulteriormente rinviabile, dovrà riesaminare con
realismo e con spirito aperto il tema dei rapporti del PSDI con le
altre forze politiche; e finalmente porre mano al vero punto dolente
del Partito, e cioè l'organizzazione e l'autofinanziamento.
Senza ulteriori indugi il Partito deve dotarsi di una idonea sede
nazionale e di un organo di stampa, dei cui costi il gruppo dirigente
nazionale deve farsi direttamente carico senza più accampare
peregrine scuse: il turno delle elezioni amministrative di giugno e le
elezioni europee sono ormai alle porte.
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